"Il cavalcavia si sta sbriciolando": a Cafaggio adesso scatta l’allarme

La denuncia del comitato: "L’ultimo crollo meno di un mese fa"

Un viadotto in cattive condizioni (foto di repertorio)

Un viadotto in cattive condizioni (foto di repertorio)

Prato, 18 agosto 2018 - Ponti vecchi e con i piedi d’argilla, cavalcavia che perdono pezzi d’intonaco e viadotti tenuti costantemente sotto la lente d’ingrandimento. Dopo la tragedia di Ponte Morandi anche il Comune di Prato sta pensando di rafforzare l’opera di controllo per monitorare lo stato di salute delle infrastrutture sul territorio. Chi da tempo denuncia segnali di cedimento e crolli improvvisi sono, ad esempio, i residenti di Cafaggio, che abitano a pochi metri dall’A11, dove ogni giorno sfrecciano centinaia di tir. L’allarme riguarda soprattutto il terrapieno del cavalcavia che passa sopra via Roma. «Ormai sono anni che ci lamentiamo per i segnali di cedimento. Solo nell’ultimo anno ci sono state cinque o sei chiamate ai vigili del fuoco per tamponare i crolli. Quel cavalcavia ha quasi 50 anni e piano piano si sta sbriciolando», spiega Tommaso Chiti, del comitato ‘In mezzo a un’autostrada’.

«La manutenzione è stata banale con interventi palliativi da parte di Anas, in pratica hanno ripulito le sterpaglie e poi hanno installato delle reti metalliche, che a malapena frenano bottiglie, specchietti o altri piccoli oggetti che possono cadere giù». Chiti spiega che l’ultimo crollo di calcinacci si è verificato meno di un mese fa, intorno a metà luglio: «Si vedono ancora bene le macchie blu di aggrappante che hanno dato sul ferro dopo quei crolli. Il cavalcavia è pieno di crepe anche perché nel corso degli anni ci sono stati diversi incidenti, in alcuni casi si è rischiata davvero la tragedia». Chiti, insieme agli altri abitanti di Cafaggio, si batte da anni contro la realizzazione della terza corsia sull’A11.

«Non si può strumentalizzare un disastro per dire che servono nuove opere. L’ammodernamento di queste strutture è essenziale, ma si può fare manutenzione anche senza aumentare l’impatto atmosferico. A fronte della tragedia di Ponte Morandi non capisco come i tecnici di Autostrade continuino a dire che si può costruire a un metro e mezzo dalle case». Intanto anche in consiglio comunale c’è chi si muove per chiedere rassicurazioni all’amministrazione. L’interrogazione urgente che ha presentato la consigliera Marilena Garnier riguarda gli attraversamenti che si trovano sulla Firenze Mare e tutti gli altri cavalcavia, sovrappassi, viadotti e passerelle della città. «Chiedo all’amministrazione se sono state effettuate delle indagini sullo stato degli attraversamenti e a quando risalgono le ultime manutenzioni», spiega la consigliera leghista. «Ma soprattutto domando al Comune come ha intenzione di intervenire nei confronti di Autostrade visti i numerosi attraversamenti della Firenze Mare e quali interventi ha intenzione di porre in atto per scongiurare catastrofi come quella di Genova».