Il consiglio comunale di Cantagallo ha approvato una mozione, presentata dal Gruppo del sindaco (Cantagallo Destinazione futuro), che chiede all’Autorità idrica toscana la sospensione della procedura di gara per la selezione del socio privato per la gestione del Servizio idrico integrato dell’Ato 3 Medio Valdarno. La mozione, approvata con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione della minoranza, "propone l’avvio di una discussione pubblica sul ruolo dei Comuni, dei servizi pubblici, dei beni comuni e della democrazia di prossimità in Regione Toscana, a partire dall’acqua pubblica".
Il comune di Cantagallo, lo ricordiamo, è nella ’fronda’ di quelle amministrazioni che, sullo sviluppo della holding dei servizi pubblici della Toscana, la Multiutility, ha preferito prendere la distanza dalla maggioranza presentando un documento alternativo nell’ultima assemblea dei soci che si è tenuta proprio a Prato i giorni scorsi. Capofila delle ‘fronda’, Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, e Guglielmo Bongiorno, appunto: vogliono che il timbro sul no all’entrata in Borsa sia netto e vogliono che l’acqua ‘bene comune’ sia interamente pubblica.
La mozione approvata dal consiglio comunale di Cantagallo segue la stessa filosofia. "Si tratta di una proposta che punta al coinvolgimento dei nuovi consigli comunali eletti a giugno: decisioni così importanti per la vita dei nostri territori devono tenere conto che la situazione amministrativa e politica, con le ultime elezioni, è profondamente mutata– sottolinea il sindaco di Cantagallo, Guglielmo Bongiorno - le decisioni assunte dai vecchi sindaci tra il luglio 2023 a maggio 2024, sono espressione di una fase superata dalle ultime elezioni, che hanno visto rinnovate quasi il 70% delle amministrazioni dei Comuni toscani, tanto che in questi giorni il dibattito sui servizi pubblici locali è tornato al centro della discussione politica regionale".
"È di tutta evidenza – prosegue Bongiorno – che tali decisioni, se l’iter dovesse proseguire secondo i programmi, metteranno un’ipoteca fortissima sul ruolo e sull’organizzazione dei servizi pubblici locali in Toscana, in primis il Servizio Idrico Integrato senza che i nuovi Consigli comunali abbiano alcuna possibilità di intervenire e di esprimere la volontà dei territori e rispettare il mandato ricevuto democraticamente dai cittadini, per raggiungere l’obiettivo dell’affidamento in house providing del Servizio idrico integrato, nel rispetto di quanto deciso nel Referendum popolare del 2011".