
Dalila Mazzi, presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato
Acque agitate, ma salvagenti pronti in vista del rinnovo delle cariche della Camera di Commercio. Dopo cinque anni di presidenza attenta e proficua, saluta il prossimo ottobre l’imprenditrice tessile Dalila Mazzi.
I giochi non sono fatti per la successione e appunto l’agitazione delle associazioni delle categorie anima incontri, trattative, confronti. Un maggio caldissimo che vede protagonisti soprattutto industriali, commercianti e artigiani.
La tradizione del patto di rotazione per la guida della "Camera", ogni cinque anni di mandato, vedrebbe dopo la guida agli industriali (con Mazzi appunto) il passaggio di consegne agli artigiani mentre al mondo del commercio la presidenza toccherebbe nel 2030.
Se da un parte c’è la consuetudine da rispettare, dall’altra c’è anche un territorio che sta modificando i pesi delle imprese con una realtà che, in questo ultimo quinquennio, ha visto mutare la mappa imprenditoriale con una crescita del terziario (commercio e turismo) e con un prosciugamento delle forze legate al manifatturiero stante la modificazione in corso del mondo legato principalmente al tessile.
In base alla realtà territoriale pratese i commercianti, con le due associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, chiedono di mettere in campo la bilancia dei pesi reali. E di fatto di poter ridiscutere il patto della consuetudine.
Nessuna rottura, si tiene a precisare nel mondo associazionistico del commercio, ma solamente la necessità di guardarsi negli occhi per condividere un percorso diverso e "giustificato" si dice.
Di tutt’altro avviso quanto si dice in via Valentini nella sede di Ctn e nelle ‘case’ degli artigiani, Confartigianato e Cna. Gli industriali, con la guida in pectore di Fabia Romagnoli, non hanno nessuna intenzione di rimescolare le carte: vogliono mantenere fede a un patto che affonda le radici in una condivisione "storica", un valore che non si vuol mettere in dubbio. "Se c’è da contarsi contiamoci pure, siamo a disposizione" si dice nei corridoi di Ctn. Il terziario dei servizi fa parte anche del settore industriale, si fa presente se bisogna andare a vedere nel dettaglio l’appartenenza delle imprese. Insomma si fa capire che il dialogo è ben accetto, è tuttora praticabile, ma non ci possono essere imposizioni.
Gli artigiani sono convinti che la presidenza spetti al loro mondo in un momento storico in cui proprio l’artigianato pratese ha bisogno di essere rappresentato ai massimi livelli istituzionali proprio per venire incontro ai mutamenti e alle difficoltà del mercato.
Se l’asse industriali-artigiani è forte altrettanto vigorosa appare l’alleanza in seno alle due associazioni dei commercianti che potrebbero stringere un patto di ferro. Nessuno vuole andare alla rottura anche perché spazio per il confronto, i prossimi mesi, e per il dialogo c’è. "Non vogliamo poltrone e presidenze" si dice dal mondo del commercio "anzi vorremmo costruire l’unità sul confronto dei pesi reali del territorio". La replica da via Valentini è ferma: "Se c’è da contarsi ci conteremo, ma non è il momento questo per il nostro territorio di dividersi, ma di stare uniti". Offerte dall’asse industriali-artigiani al mondo del commercio sono state fatte per comporre uno scacchiere "adeguato", ma sembra siano state rispedite al mittente. E non serviti nemmeno tavoli condivisi con piatti di tortelli doc per convincere, per il momento, i protagonisti delle trattative a trovare un’intesa.
Luigi Caroppo