
La Lam rossa
Prato, 22 agosto 2014 - Un milione e mezzo di chilometri tagliati in un anno, pullman sempre più vecchi e tratte più lunghe nel centro storico che creano disagi non solo all’utenza della Cap ma anche agli autisti sempre in prima linea a raccogliere le lamentele di tutti. Paolo Brogi della Fit Cisl, referente per i dipendenti dell’azienda, descrive uno scenario critico sul trasporto pubblico locale a Prato. I tagli alle risorse che ogni anno vengono stanziate da parte degli enti pubblici, nonostante si cerchi di creare sempre meno disagi alla cittadinanza, inevitabilmente portano delle complicazioni sul servizio come quello del collegamento non dedicato al nuovo ospedale di Prato. Non solo, per Brogi da quando piazza delle Carceri è stata chiusa, in centro gli autobus allungano i tempi dei turni e delle tratte.
Che aria si respira tra i dipendenti Cap?
«Si viene da un periodo, purtroppo, in cui non si è fatto altro che tagliare con continui accordi sindacali che si ripercuotono ovviamente in particolar modo sul servizio estivo quando l’utenza diminuisce. Un milione e mezzo di chilometri tagliati in un anno perchè mancano le risorse. Se si tolgono soldi si deve limare il più possibile. Il problema però è che negli ultimi anni l’utenza diminuisce a luglio e agosto ma sempre meno perchè non si va in vacanza come un tempo e i disagi quindi si avvertono di più».
Sono previsti tagli sul personale?
«Assolutamente no anzi sono previste assunzioni in officina. Abbiamo cercato in ogni modo di evitare ripercussioni sulle risorse umane».
La criticità del momento è senza dubbio quella del nuovo ospedale Santo Stefano, trova che sarebbe preferibile istituire una linea dedicata?
«Sarebbe la soluzione ideale, ma ci vogliono i soldi. Al vecchio ospedale passavano autobus ogni sette minuti. Creare un collegamento diretto significa impiegare in una giornata quattro autisti e due mezzi. Se il Comune è interessato deve stanziare risorse».
Il presidente della Cap per il centro ha proposto di ripristinare la corsia in controflusso al Mercatale, cosa ne pensa?
«Potrebbe andare bene ma sicuramente non risolve i problemi del centro storico creando invece disagi agli automobilisti. Perchè invece non consentire agli autobus di passare in controflusso in via Cambioni? Dopo la chiusura di piazza delle Carceri le tratte si sono allungate inevitabilmente, con questa soluzione si agevolerebbe l’attraversamento diretto del cuore della città».
Cosa prevedete per il futuro?
«Speriamo sicuramente in un cambio di marcia da parte degli enti pubblici. Devono investire nel trasporto pubblico locale pratese così come accade nelle altre province toscane. Qui i chilometri sono sottopagati e se il Comune pensa che 350 euro al giorno per l’autobus ogni mezz’ora all’ospedale siano tanti, bè sbaglia di grosso».
Michela Monti