Manteco, vince lo spirito di famiglia. Premio di 1.500 euro ai dipendenti

L’azienda leader del distretto tende una mano agli 85 lavoratori distribuendo un sostanzioso bonus. "Il caro bollette mette a dura prova i bilanci delle famiglie. Nei momenti difficili è giusto condividere"

Prato, 21 dicembre 2022 - Le aziende sono come la famiglia, quando ci sono delle difficoltà ci si aiuta. Parte da questa filosofia la scelta di Manteco, azienda di via della Viaccia, leader del distretto, nata nel 1943 a Montemurlo, che per questo Natale ha deciso di condividere con i propri dipendenti e collaboratori i risultati ottenuti distribuendo un bonus da 1500 euro a testa.

Marco Mantellassi, il padre Franco e il fratello Matteo
Marco Mantellassi, il padre Franco e il fratello Matteo

Una sorpresa di Natale quanto mai importante per gli 85 lavoratori che hanno trovato sotto l’albero un regalo davvero inatteso. Manteco prosegue nel solco della tradizione a tendere una mano alla città e alla società: in tempo di Covid lo ha fatto con l’ospedale e le associazioni di volontariato, adesso con i propri dipendenti che soffrono, come tanti, l’effetto del caro energia e dell’inflazione. Una cifra importante che Manteco ha deciso di investire per condividere con chi ha contribuito al successo dell’azienda. Il bonus è in consegna in questi giorni, non solo ai dipendenti diretti, ma anche ai collaboratori che ruotano attorno alla galassia Manteco.

Marco Mantellassi, alla guida di Manteco insieme al fratello Matteo e al padre Franco, raggiunto da noi per avere conferma, dice: "È una decisione che si inserisce nel solco già tracciato dalla nostra azienda", e prosegue, "È giusto condividere, soprattutto nei momenti di difficoltà. Il caro bollette e l’inflazione stanno mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie, da qui la scelta di destinare un bonus di 1500 euro".

A Prato le imprese tessili riciclano gli scarti da sempre. Come Manteco, che già nel 1941 – durante la Seconda Guerra - recuperava gli indumenti usati degli eserciti. Oggi è proprio la spinta data dal DNA aziendale a dare nuovo impulso alla produzione: "Produciamo al 100 per cento made in Prato - aggiunge Mantellassi -. Nell’ultimo periodo abbiamo spinto moltissimo sulla circolarità del prodotto. Oggi il consumatore è più consapevole, si informa non solo sul prezzo, ma anche su come viene prodotto un capo: è importante che ogni passaggio sia tracciato, è questo che fa la differenza".

Dopo aver chiuso il 2019 intorno ai 90 milioni di euro di giro d’affari, nel 2020 pandemico, Manteco era scesa del 15%, per poi risalire nel 2021 al livello di 80 milioni. La previsione è di chiudere il 2022 intorno ai 100 milioni di euro. "Manteco è maestra nell’arte del riuso: i capi invenduti devono diventare nuova fibra per nuovi tessuti", continua l’imprenditore. "La situazione geopolitica mondiale ha portato molte realtà industriali a ripensarsi. La parola d’ordine per le aziende italiane è reshoring e controllo delle catene di fornitura. Avere siti produttivi in Italia, rispetto ad averli al di fuori dei confini, può essere un vantaggio competitivo".