La bici di Edo commuove l’Italia. Le Bombette: ‘La ricompriamo noi’

Portata via dai ladri: così da una storia triste sta sbocciando il lieto fine

L'appello del padre di Edoardo: "Restituite la bici a mio figlio"

L'appello del padre di Edoardo: "Restituite la bici a mio figlio"

Prato, 5 aprile 2018 - Sta diventando un caso nazionale quello del piccolo Edoardo, al quale i ladri hanno rubato la sua bicicletta speciale. Quella che a lui, ragazzo autistico, permetteva di mantenere un contatto con il mondo. Una storia che commuove e smuove le coscienze, tanto da essere già arrivata alla ribalta delle televisioni nazionali fino a essere raccontata a «La vita in diretta» e ad avere trovato, ieri sera, un suo primo lieto fine. Quella di Edoardo è una bicicletta non comune per una storia non comune: si chiama Hug-bike e consiste in un tandem piuttosto particolare, realizzato da una cooperativa di Treviso, che permette al ragazzo di essere portato dal padre, che conduce il mezzo abbracciandolo grazie all’ampio manubrio.

Da qui il nome di ‘bicicletta degli abbracci’, una bicicletta che simbolicamente ha permesso alla famiglia Savoia - ai genitori di edoardo - di essere stretta in un grande abbraccio di solidarietà. Il più concreto dei quali sembra essere quello arrivato dalla Confraternita delle Bombette del Dagomari, che hanno contattato la famiglia di Edo per dirsi disponibili a ricomprare di tasca loro la bicicletta speciale. «In questi due giorni – racconta emozionato il padre di Edoardo, Umberto – siamo stati sommersi da telefonate e messaggi. tanti si sono messi alla ricerca della bici in città e tanti si stanno adoperando per organizzare raccolte fondi e iniziative di sensibilizzazione. Anche se forse non ritroveremo la bici di Edo, vedo un inaspettato lieto fine per questo furto che inizialmente ci ha tanto turbato. Credo che se si avvereranno le promesse di questi giorni, non solo compreremo un nuovo tandem, ma potremo acquistarne almeno altri tre da regalare a chi ne ha bisogno». Un’aspettativa non da poco, visto che ogni Hug-bike costa quasi tremila euro.

Un sogno che potrebbe realizzarsi visto l’ingente numero di associazioni che stanno schierandosi a fianco della famiglia Savoia. Dal responsabile del Coni Massimo Taiti ai referenti di Orizzonte Autismo, fino al Santa Rita che già ha confermato l’intenzione di aiutare concretamente la causa, solo da Prato arrivano telefonate su telefonate, alle quali si sono aggiunte quelle di associazioni di Firenze, Scandicci, Cecina e Grosseto, ma anche dal Veneto, vista l’origine della famiglia. Alessandro Santi della Confraternita delle Bombette del Dagomari conferma: «Abbiamo parlato con il papà di Edoardo, ci faremo carico del costo della Hug Bike». «Anche vari privati – continua Umberto – ci hanno contattato per effettuare una donazione. Molte persone, inoltre, hanno fatto segnalazioni, anche se purtroppo ad ora non hanno portato a niente. La cosa bella è che questo episodio ha sollevato un gran numero di iniziative che sensibilizzeranno molto sui problemi dell’autismo». Fra queste, sabato 14 aprile c’è l’iniziativa messa in piedi dagli organizzatori della Maratonina di Prato, che allestiranno una piccola corsa per partecipare alla quale servirà una donazione di cinque euro. Evento di cui saranno diffusi i dettagli una volta ottenuti i permessi ufficiali del Comune, che sta dando pieno sostegno alla famiglia e alle iniziative di sensibilizzazione che sono partite a seguito del furto. «La presidente del consiglio comunale Ilaria Santi, che ci ha già contattato – aggiunge Savoia – ci ha trasmesso l’appoggio dell’amministrazione comunale. Se organizzeremo un evento di raccolta fondi, avremo anche il loro sostegno».

Andrea Cuminatto