
Baldi riavvolge i fili della storia. Esce "C’era una volta Prato"
Italia terra di santi, poeti e navigatori? Sì, ma il libro di Roberto Baldi "C’era una volta Prato", ci fa conoscere una volta di più una provincia fatta di ingegnosi esploratori dei mercati del mondo sulle orme di Datini, diventata col tempo città multietnica capace di creare dal nulla tessuti esemplari di stoffa. Il libro, già prenotabile nelle librerie e nelle edicole, sarà acquistabile direttamente martedì 18 giugno all’appuntamento che si terrà alle 18 al Giardino Buonamici. Il libro è accompagnato dall’introduzione del vicedirettore de La Nazione Luigi Caroppo e del premio Strega Edoardo Nesi. Baldi (da molti anni collaboratore del nostro giornale) scruta il passato con stile accattivante e con documentata attenzione alla vita e ai personaggi d’un tempo che fu.
"C’era una volta Prato" racconta che, mentre politica, sindacalismo, impresa ed economia dialogavano fra loro, il telaio dei pratesi batteva la notte per tutte le notti dell’anno nel cuore della città e ai bambini faceva da ninna nanna; la gente che veniva da fuori era convinta che piovesse al fruscio dei telai e invece erano le spole che si inseguivano in una corsa a fare che sembrava inarrestabile. Paolino Millecolpi da Vaiano sentenziava: se cessa di correre la spola, siamo iti. Erano le regole di quei tempi in cui il pratese si sentiva impegnato a pensare e a realizzare subito le cose pensate, traducendole in economia e lavoro.
In questo volume viene offerto un combustibile per riflettere il presente attraverso lo specchietto retrovisore, con le preziose foto di Studio Ranfagni. Baldi ripercorre la storia pratese di paesone, invaso dai Longobardi e già prima nel paleolitico dagli Etruschi. Multiculturali fin dalla nascita. Vasi di coccio fra la grande bellezza di Firenze e la ridente Pistoia, finché il 16 aprile 1992 ore 12 le campane delle chiese, quella della Risorta di Palazzo Pretorio e le sirene della città suonarono a festa per la nascita della provincia, la seconda in Toscana, la prima dell’Italia centrale per produttività. E’ un libro-revival da affidare anche ai più giovani. In queste settimane Baldi è stato invitato prima alle Cironi poi in altre scuole a illustrare i personaggi della Prato che fu, eredi di una generazione che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni.