"Apprendiamo che Autolinee Toscane ha chiesto la bellezza di 462 milioni di euro per coprire le perdite, una cifra che è la diretta conseguenza di una gestione fallimentare di Autolinee Toscane. Questo denaro non servirà a migliorare il servizio, ma a tappare i buchi causati dalle decisioni politiche sbagliate prese negli anni". Tommaso Cocci, capogruppo Fratelli d’Italia interviene sulla proroga della concessione ad Autolinee Toscane, il gestore del trasporto pubblico. "La Regione ha girato la testa dall’altra parte per anni, concedendo il contratto da 3 miliardi di euro per 11 anni, e ora ci ritroviamo con perdite che sfiorano il mezzo miliardo dopo solo tre anni. E chi paga? Ovviamente, come al solito, sono i cittadini toscani a tirare fuori altri 300 milioni di euro per tappare il buco e accontentare una multinazionale francese. La Regione Toscana, invece di avviare il procedimento per risolvere il contratto con Autolinee Toscane, decide di continuare a perpetuare questa farsa, e addirittura proroga il contratto di un altro anno". Dopo il bando regionale a gestire il trasporto pubblico locale su gomma a Prato, come in tutta la Toscana, è Autolinee Toscane. L’avvio del servizio con il nuovo concessionario è avvenuto il primo novembre 2021.
"Eugenio Giani nel 2020, a Prato, aveva dichiarato che avrebbe fatto tutto il possibile per migliorare il Tpl. Oggi sappiamo benissimo che ciò che intendeva dire era che avrebbero fatto tutto il possibile per mantenere il controllo della nuova compagnia francese e, nel farlo, non salvare la Cap e le sue consorziate - aggiunge Cocci -. Fratelli d’Italia non si fermerà qui. Presenterò in consiglio comunale una question-time urgente per discutere di questi sviluppi con la nostra sindaca, che all’epoca era in consiglio regionale e non ha detto una parola sul disastro che stava per arrivare".
Nel corso della gestione contrattuale, in base agli accordi, sono previsti importanti investimenti tra cui il rinnovo sostanziale del parco mezzi circolante, l’installazione di paline elettroniche, l’implementazione della tecnologia a bordo mezzi.
"Matteo Biffoni, quando era sindaco, non solo prometteva, ma lo faceva anche pubblicamente di fare tutto il possibile per salvare la Cap, un’azienda che per anni ha svolto un ruolo cruciale per il trasporto pubblico nella nostra città - conclude Cocci -. Eppure, cosa ha fatto concretamente? Purtroppo, nulla. Non solo ha assistito passivamente al disastro del Tpl a Prato, ma ha anche scelto di restare in silenzio mentre la Regione, metteva in ginocchio una delle realtà più importanti del nostro territorio".
Si.Bi.