
Al Dagomari è allarme per la mancanza di spazi
Prato, 1 giugno 2016 - Dieci aule. Tante ne serviranno all’istituto Dagomari per accogliere tutti gli studenti che da settembre varcheranno i cancelli di via Reggiana. Circa 250 alunni che al momento non hanno la certezza di essere accolti dalla scuola. A lanciare l’allarme è il consiglio di istituto ancora in attesa di una risposta, che per adesso tarda ad arrivare. Nel caso in cui la scuola non avrà gli spazi richiesti, l’unica soluzione sarà quella di non accogliere gli studenti visto che non sembra percorribile la strada del rientro pomeridiano che costringerebbe i ragazzi a scuola fino alle 21. Ipotesi che preside e professori non vogliono nemmeno prendere in considerazione. Il problema è che ad oggi ancora non c’è nessuna ufficialità sulla possibilità di realizzare nuove aule. Non ci sono comunque buone notizie perchè al massimo anche riutilizzando gli spazi del cosiddetto «marconcino» potrebbero essere ricavate sei aule a fronte di dieci.
«Abbiamo più volte fatto presente alla Provincia questo problema - si legge in una nota firmata dal consiglio di istituto - Nei mesi sono intercorsi incontri, promesse, scambi di idee e un sopralluogo, ma tutto ciò senza che si giungesse ad una soluzione del problema». A pochi giorni dalla fine dell’anno scolastico ancora al Dagomari non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale.
«Sappiamo che le aule in più a nostra disposizione dovrebbero essere 6 mentre ne servirebbero almeno 10 - continuano - Il Dagomari, tradizionalmente, è una scuola che ha sempre accolto tutti gli studenti di ogni nazionalità. Non vogliamo trovarci nella condizione di dover mandare via alunni che hanno scelto la nostra scuola. Non vogliamo dover respingere la loro domanda per motivi di spazio e, di conseguenza, per motivi di sicurezza. Non possiamo rimandare ulteriormente le risposte da dare a chi vuole frequentare la nostra scuola. Non ci sembra giusto, ci sembra di ledere il diritto allo studio».
Un problema serio, che arriva pochi giorni dopo la protesta in piazza degli studenti del liceo artistico Brunelleschi di Montemurlo sul quale grava lo stesso problema. Troppi iscritti per spazi pensati per accogliere meno della metà degli studenti.
La soluzione però non è nemmeno così semplice: «L’ipotesi di attivare una turnazione pomeridiana è stata valutata con attenzione ma è inattuabile a causa dell’orario delle lezioni di 6 ore e mezzo al giorno, che costringerebbe gli alunni del secondo turno a stare a scuola fino alle 21 - concludono - Adesso non ci accontentiamo più di risposte ufficiose e non soddisfacenti».