
Badante
Prato, 5 ottobre 2023 – Si chiama "A.do.po bis", acronimo di Assistenza domiciliare Prato bis. Un nome un po’ troppo burocratico ma che è portatore di un progetto elaborato dalla Società della Salute Area Pratese ed approvato dalla Regione Toscana. L’obiettivo del piano è di favorire la permanenza o il rientro a casa delle persone non autosufficienti dopo un periodo di ospedalizzazione. Un sostegno per i pazienti e allo stesso tempo per le famiglie, mettendo a disposizione un supporto economico. Per realizzare il progetto, la Regione ha concesso un finanziamento di 500mila euro, destinati per attivare azioni di sostegno all’assistenza socio-sanitaria domiciliare, con interventi calibrati sui bisogni della persona e di sostegno alle famiglie.
L’intervento terminerà il 31 dicembre 2024 con aiuti erogati sotto forma di "Buoni-servizio".
Sono tre le opzioni finanziate. Si inizia con i percorsi di continuità assistenziale: l’Agenzia di continuità ospedale-territorio (Acot), per ogni potenziale destinatario predispone, prima delle dimissioni dall’ospedale o da strutture pubbliche, un piano individualizzato formulato sulla base delle specifiche necessità riscontrate e l’elenco delle attività che possono essere attivate al domicilio del destinatario. Il piano individualizzato può prevedere la combinazione di più tipologie di intervento per un importo che può variare da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro per ciascun destinatario nei 30 giorni successivi alle dimissioni.
E’ poi previsto il sostegno familiare di persone affette da demenza. Questa opportunità favorisce l’accesso a servizi anche innovativi di carattere socio-assistenziale a persone con disturbi cognitivi e servizi di sostegno alle loro famiglie, per garantire una reale possibilità di permanenza a casa e all’interno del proprio contesto di vita. Il destinatario, dopo una valutazione multidisciplinare effettuata dall’Unità di valutazione multidisciplinare, in collaborazione con i servizi specialistici competenti, riceve il piano individualizzato con l’indicazione dei servizi necessari prevedendo anche la combinazione di più tipologie di prestazioni. L’importo complessivo del ’pacchetto’ di interventi erogabile con un Buono-servizio può variare da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 4.000 euro.
Infine, le famiglie possono richiedere un ampliamento del servizio di assistenza familiare con l’erogazione di contributi economici per un ’assistente familiare’ (badante) regolarmente assunto con un contratto a tempo indeterminato.
A chi è destinata questa azione? E’ rivolta a persone anziane ultra 65enni (o in età inferiore nel caso di patologie degenerative assimilabili al decadimento cognitivo) che presentano un elevato bisogno assistenziale. Il contributo mensile erogato attraverso un Buono-servizio può variare da 200 a 800 euro, sulla base della condizione economica del destinatario verificata attraverso l’attestazione Isee. I destinatari saranno individuati tra i soggetti che presentano i requisiti previsti nell’avviso regionale: ci sarà una valutazione da parte dei servizi competenti, nel rispetto dei principi di trasparenza, parità di accesso e imparzialità, sulla base dell’ordine cronologico di segnalazione dei servizi fino ad esaurimento delle risorse a disposizione.
La Sds Area Pratese ha deciso di ripetere il progetto considerati i i buoni risultati di quello concluso il 30 giugno scorso. Nel dettaglio sono stati erogati 158 Buoni-servizio per la continuità assistenziale ospedale-territorio, 61 “pacchetti” di interventi per il sostegno familiare di persone affette da demenza e sono stati 38 i beneficiari del contributo mensile per un assistente familiare.