REDAZIONE PRATO

"Apologia del fascismo". Assolto Massimo Nigro

L’ex leader di Forza Nuova era finito alla sbarra per la manifestazione del 2019. E’ stato condannato invece per non aver rispettato le prescrizioni del questore.

"Apologia del fascismo". Assolto Massimo Nigro

Assolto (perché il fatto non sussiste) dall’accusa più grave, quella di apologia del fascismo. E condannato per il capo di imputazione più ’leggero’: la violazione delle prescrizioni imposte del questore. E’ finito, dopo anni, il processo a carico di Massimo Nigro, l’ex leader pratese di Forza Nuova (che ha già annunciato di volersi candidare alle prossime amministrative con la lista civica "Flanella nera"), per la manifestazione in piazza del Mercato Nuovo che si è tenuta nel marzo 2019 in concomitanza con quella del centro sinistra alle Carceri. La manifestazione ha creato non pochi problemi a Nigro compresa l’inchiesta giudiziaria. "Ci preme sottolineare come il mio assistito sia stato assolto per l’accusa più grave, ossia quella di apologia del fascismo – ha detto il legale di Nigro, Fabio Fattorini – Per quanto riguarda l’accusa di non aver rispettato le prescrizioni imposte dal questore per lo svolgimento del corteo, il giudice ha inflitto una modesta condanna contravvenzionale, 15 giorni di arresto da convertire in lavori socialmente utili e un’ammenda di 103 euro. Ci riserviamo di impugnare la sentenza quando leggeremo le motivazioni fra 90 giorni". Si chiude così la vicenda spinosa di quella "famosa" manifestazione che creò non pochi imbarazzi e polemiche politiche.

Nigro ha sempre sostenuto di aver organizzato la manifestazione per protestare "contro le politiche sull’immigrazione della sinistra". Ma la Procura ha contestato le modalità con cui è stata pubblicizzata l’iniziativa che cadeva per l’appunto nel centenario dalla nascita dei Fasci di combattimento. Durante le indagini, l’attenzione degli investigatori si è concertata su un post pubblicato su Facebook da Nigro, su una e-mail e su un’intervista a un quotidiano on line in cui il politico promuoveva il corteo, poi trasformato in un presidio fisso la sera precedente da Prefettura e Questura. Inoltre la Procura contestava il mancato rispetto dell’articolo 18 del Testo unico di pubblica sicurezza per "non aver rispettato le prescrizioni del questore". Doveva essere un presidio fisso ma, in realtà, i manifestanti, circa 200, negli ultimi metri che li dividevano da piazza del Mercato Nuovo, srotolarono le bandiere e intonarono qualche coro. A Nigro, dopo anni di rinvii, è stata data ragione sull’accusa più infamante.

Laura Natoli