FRANCESCA TASSI
Cronaca

Annunciazione: il futuro è donna "Ma senza il politically correct"

Domani a Palazzo Pretorio apre la mostra con le opere di 22 artiste contemporanee internazionali. Il tema evangelico diventa messaggio pop in un dialogo fra il presente e i maestri dell’antichità

di Francesca Tassi

Non è nuova la contaminazione fra antico e contemporaneo già sperimentata con successo nelle sale di Palazzo Pretorio, ma con "Hi Woman! La notizia del futuro", la nuova mostra che inaugura domani, il dialogo temporale si intreccia e si misura con le opere di 22 artiste contemporanee internazionali, ognuna con una propria annunciazione da svelare. Come l’arcangelo Gabriele che porta alla Madonna la notizia di essere in attesa del figlio di Dio, le opere della temporanea diffondono un messaggio e lo fanno attraverso forme, materiali e stili diversi, mantenendo il dialogo e il passo con i maestri dell’antichità – per lo più uomini – i cui lavori popolano i quattro piani dell’edificio medievale nel cuore di Prato. Dipinti, sculture e tele che coprono un arco temporale lungo sette secoli e comprendono anche magnifiche Annunciazioni, fra le quali la raffinata opera di Filippo Lippi.

Promossa da Comune di Prato e Museo di Palazzo Pretorio "Hi Woman! La notizia del futuro" è a cura del critico e curatore di fama internazionale Francesco Bonami, direttore artistico della Biennale di Venezia nel 2003, già senior curator al Museum of Contemporary Art di Chicago e direttore onorario della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. L’inaugurazione è in calendario domani, da sabato 11 dicembre l’apertura al pubblico, tutti i giorni, martedì escluso, fino al 27 febbraio 2022 dalle 10.30 alle 18.30. "La mostra si guarda bene dal voler essere politicamente corretta o una mostra sulla donna e sul femminismo", spiega Francesco Bonami. "È semplicemente una mostra con artiste che anagraficamente sono donne. Le loro vedute sono tutte di natura diversa, la loro arte tutta coniugata in modi diversi e non necessariamente femminili. Essere artista è la condizione esattamente opposta a quella di Maria; è una scelta, non un’imposizione", continua Bonomi. "Non arriva un angelo che senza convenevoli ti dice ’Hey tu, da domani sarai un artista’". I lavori delle 22 artiste arrivano da collezioni private, musei italiani e internazionali da Londra a New York; fra pittura, scultura, fotografia, installazioni video e audio, le opere raccolgono intuizioni diverse e intrecciano, in un gioco di relazioni inaspettate e originali, il patrimonio storico-artistico del Museo della città. Il tema iconografico dell’Annunciazione diviene un messaggio pop proiettato nella contemporaneità e lo si ritrova in mostra nella fotografia di Roni Horn che ferma l’immagine sull’attrice Isabelle Huppert mentre interpreta i suoi personaggi, nel canto ipnotico delle ’due sorelle’ nel brano musicale di Susan Philipsz, nel tema del razzismo espresso nell’olio su tela di Lynette Yiadom Boake, nella scultura in sughero modellata dall’artista pakistana Huma Bhabha, nell’immagine pubblicitaria di Lucy McKenzie o nella scultura in schiuma poliuretanica, piume e plastica di Paola Pivi, immagine simbolo della mostra. Messaggi che combinano un compendio di arte contemporanea con la collezione permanente che vanta nove preziose Annunciazioni realizzate a cavallo fra la metà del Trecento e la fine dell’Ottocento.

Dalla raffinata Annunciazione trecentesca di Giovanni da Milano, alla pittura murale del XV secolo dei fratelli Miniati, ai medaglioni e le cuspidi dei polittici tardo gotici di Lorenzo Monaco, Andrea di Giusto e Mariotto di Nardo fino alle opere di Giovanni Bilivert e Giovan Domenico Ferretti e il cartone di Alessandro Franchi che riporta l’Annunciazione in un’atmosfera che si rifà, reinterpretandola, alla pittura del Quattrocento; in mezzo la squisita perfezione dell’opera di Filippo Lippi. "Ancora una volta - ricorda Rita Iacopino, direttrice di Palazzo Pretorio - il Museo si interroga sul tema del dialogo fra i molti contemporanei possibili, tra passato e presente". E aggiunge l’assessore alla cultura Simone Mangani: "Offre così un’occasione di riflessione e nuovi spunti di lettura del patrimonio museale".