Ancora tensione in carcere. Agenti presi a schiaffi e pugni. Due finiscono in ospedale

I sindacati denunciano ancora una volta la situazione insostenibile per la polizia penitenziaria. Bindo (Uil-Pa): "Gli organi superiori trasferiscono detenuti ’pericolosi’ senza aiutare il personale".

Ancora tensione in carcere. Agenti presi a schiaffi e pugni. Due finiscono in ospedale

Ancora tensione in carcere. Agenti presi a schiaffi e pugni. Due finiscono in ospedale

Tensione alle stelle alla Dogaia, in quello che è ormai il più grande carcere della Toscana: ieri due agenti della polizia penitenziaria sono finiti in ospedale, dopo aver subìto un’aggressione da parte di detenuti extracomunitari e ne sono usciti con una prognosi di 7 giorni per ciascuno. A denunciare i cinque "eventi critici" è Ivan Bindo, segretario generale territoriale della Uil Pa, che segnala "due risse tra detenuti e tre aggressioni ai danni di altrettanti operatori di polizia penitenziaria", episodi avvenuti nel reparto di media sicurezza. "Il personale è stato aggredito con schiaffi e pugni mentre svolgeva il proprio lavoro da detenuti fuori controllo". Bindo punta il dito contro una situazione sottovalutata: "Lo abbiamo già detto più volte: Prato è diventato il ricettacolo della regione e non solo. Gli organi superiori continuano a trasferire tutti questi detenuti ’pericolosi’ a Prato senza supportare il personale di polizia penitenziaria in servizio". Criticità ben note da tempo che Bindo sottolinea ancora dalla carenza di organico alla mancanza di "un comandante stabile, che possa dare direttive da applicare per gestire certe situazioni e di un direttore titolare". La Uil Pa non nasconde che "il personale è stanco, stremato, con turni infiniti e continuamente aggredito verbalmente, fisicamente e moralmente da delinquenti abituati alla mancanza di rispetto e delle regole. Nessuno si preoccupa in che condizioni lavorano questi operatori di polizia". Preoccupazione e denuncia per l’accaduto sono state espresse anche dai rappresentanti del sindacato Uspp. Infine Eleuterio Grieco, segretario regionale Uil-Pa, ricorda che "aspettiamo ancora la disponibilità del prevveditore Pierpaolo D’Andria a confrontarsi sulle criticità del carcere di Prato".

Sara Bessi