
E’ di circa 350mila euro l’investimento che ogni anno il Comune. dedica al sistema di inclusione scolastica degli alunni stranieri attraverso diversi tipi di azioni
Un investimento annuale di circa 350mila euro: è questa la cifra che il Comune di Prato dedica con costanza al sistema di inclusione scolastica per gli alunni stranieri, attraverso una serie di azioni mirate, con un obiettivo di insegnare la lingua italiana, base irrinunciabile per ogni forma di integrazione, non solo scolastica ma anche sociale e culturale. Una politica lungimirante, portata avanti da oltre trent’anni, che nasce dalla consapevolezza di una realtà demografica unica: Prato è infatti la provincia italiana con la più alta incidenza di residenti stranieri, e oggi la popolazione scolastica di origine straniera rappresenta circa il 30% del totale. Il Comune è capofila dell’Accordo ’Scuola, Inclusione e Convivenza’, che coinvolge Regione Toscana, Ufficio scolastico regionale e provinciale, Provincia, Asl, tutti i Comuni del territorio e le scuole di ogni ordine e grado. Le attività, attive durante tutto l’anno, si svolgono in 15 istituti scolastici pubblici e 4 paritari, e spaziano dalla ’Settimana dell’accoglienza’ per alunni neoarrivati, ai test di competenza linguistica, dai laboratori di italiano L2 con facilitatori linguistici alle attività di co-docenza per gestire la classe plurilingue (oltre 8.000 ore complessive), fino agli sportelli di mediazione culturale e ai corsi estivi per bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni. Dal 2018, il Comune ha inoltre introdotto un monitoraggio sistematico dei livelli linguistici di tutti gli studenti stranieri del primo ciclo, coinvolgendo circa 5.000 alunni ogni due anni.
"I numeri parlano da soli – sottolinea la sindaca Ilaria Bugetti – Da anni ci sostituiamo al Ministero per dare un supporto concreto a docenti di altissima qualità. Abbiamo costruito un sistema riconosciuto a livello nazionale come modello virtuoso. E continueremo su questa strada, perché dobbiamo molto a chi ogni giorno nelle scuole rende possibile tutto questo".
Il tema dell’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri è tornato al centro del dibattito politico, anche per effetto di una petizione lanciata da un gruppo di insegnanti e sostenuta da esponenti della destra cittadina, come l’ex candidata della Lega Fiora Livi e Azione Giovani. "Le questioni sollevate – commenta Sandra Bolognesi, responsabile scuola del Pd – sono interessanti e rappresentano un utile terreno di dialogo. Le nostre propost esono state parzialmente accolte dal ministro Valditara, ma purtroppo quel decreto non è stato mai applicato".
Silvia Bini