Per il secondo anno consecutivo Giuseppe Allocca parteciperà al Milano Off Fringe Festival. Nell’edizione passata (la quinta della kermesse che porta artisti italiani ed europei nel cuore del capoluogo lombardo e in periferia), il teatrante pratese si è esibito quattro volte sul palco del Teatro Puecher con il monologo dedicato a Galileo Galilei, "L’amor che (non) move il sole", ottenendo due riconoscimenti: la menzione speciale assegnatagli dalle classi 2E e 2D della Scuola Media Puecher e il Premio Fil - Lo studente in giuria, che gli è valso una borsa di studio da 1000 euro. Stavolta Allocca sarà invece protagonista al Teatro della Società Umanitaria in quattro date, dal 26 al 29 settembre, e porterà in scena "Col nome del guadagno", il monologo - della durata di settanta minuti - in omaggio di Francesco Datini che parla della storia dello sviluppo commerciale vissuto dalla città di Prato, specie in campo tessile. Uno spettacolo che, con toni comici, approfondisce la figura del mercante, emblematica nel contesto medievale, mettendo in luce il suo ruolo cruciale nello sviluppo della società.
"Sarà bello portare a Milano una storia così pratese come quella di Francesco Datini, dopo che l’anno scorso mi sono esibito con Galileo Galilei – dice l’attore pratese –. E proprio l’esperienza del 2023 mi ha lasciato emozioni importanti e mi ha fatto conoscere una realtà importante come quella del Milano Off Fringe Festival". Una manifestazione che vedrà la partecipazione di 44 compagnie provenienti da tutta Italia, ma anche da Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Svizzera e Grecia. "Devo dire che questo festival mi piace molto perché è particolarmente sentito: c’è una grande partecipazione e questo trasmette tanta energia. Basti pensare che sono previsti 52 spettacoli, per 208 repliche, e altri eventi tra workshop, incontri e focus tematici. Insomma, sarà l’occasione per fare nuove conoscenze e creare rapporti". Infine, una curiosità. Sul palco milanese, Alloca vestirà i costumi realizzati dall’azienda di cui è titolare assieme alla sorella Sara Nicole, ossia "Lo fo io": un modo anche questo per portare in giro per l’Italia il "made in Prato".
Francesco Bocchini