Allarme criminalità organizzata. Dal lavoro nero agli scarti tessili. Riflettori sul distretto illegale

Presentato il rapporto Irpet. Tra gli indicatori ‘anomali’ l’abuso del contratto part-time nelle confezioni cinesi, spia di economia sommersa. Riciclaggio: il caso della banca clandestina.

Allarme criminalità organizzata. Dal lavoro nero agli scarti tessili. Riflettori sul distretto illegale

Allarme criminalità organizzata. Dal lavoro nero agli scarti tessili. Riflettori sul distretto illegale

Eccesso di mortalità delle imprese e di contratti part time. Sono i due indicatori ‘anomali’ che individuano Prato come una delle aree toscane più critiche per economia sommersa e presenza di attività illegali. E’ quanto emerge dal rapporto di Irpet sull’illegalità e criminalità organizzata nell’economia della Toscana presentato ieri a Firenze. I casi di apertura e repentina chiusura di imprese si concentrano in particolare nei settori dell’abbigliamento e della pelletteria e calzature, sia a Prato che a Empoli, mentre a Prato risulta ancora più evidente è il ricorso in eccesso al part time: supera il 40 per cento dei contratti, soprattutto nel settore dell’abbigliamento. Un dato che indica un potenziale lavoro sommerso.

In quest’area nel settore delle confezioni di abbigliamento, quasi esclusivamente composto da ditte individuali cinesi, la quota di dipendenti con orario ridotto raggiunge infatti il 65 per cento, contro un peso stimato del 31 per cento. Nel campo delle attività illecite, la Toscana - la cui economia illegale ammonta a 11,3 miliardi di euro, circa l’11,7 per cento del Pil regionale - mostra un quadro critico nel reato di contraffazione, con Prato, che, insieme a Grosseto e Livorno, è tra le province con i valori più elevati in Italia. In particolare, Firenze e Prato sono coinvolte principalmente nella produzione di merci contraffatte. Anche i reati di riciclaggio denunciati alle autorità giudiziarie sono significativi, con segnali di miglioramento negli ultimi anni, sebbene alcune province toscane, tra cui Prato, presentino tassi elevati. E sempre Prato spicca tra le province più critiche per reati denunciati relativi al ciclo di rifiuti legato agli scarti tessili del distretto.

Pur non rilevando insediamenti strutturati di natura ‘ndranghetista, si legge nel rapporto, le diverse indagini che si sono susseguite negli anni hanno segnalato la presenza di soggetti collegati alle cosche calabresi nelle province di Prato, Pistoia Firenze e Massa, mentre per quanto riguarda il riciclaggio, nel marzo del 2023 è stata scoperta dalla guardia di finanza, dopo anni di indagini, una banca clandestina, con sede a Firenze e succursale a Prato, che avrebbe trasferito in Cina tre milioni di euro provenienti da imprenditori e lavoratori, tutti di origine cinese del settore confezioni e pelletteria. In questo contesto si inserisce la forte riduzione delle rimesse dei cinesi da Prato verso la Cina, che si sono quasi azzerate, passando da 480 milioni nel 2009 a poco più di 6 nel 2022, e ciò fa supporre, si legge ancora nel rapporto, la presenza di un ulteriore canale di riciclaggio. mo. pi.