
Tescaroli: "Saranno impiegati nelle molteplici indagini portate avanti dalla procura". E sugli interpreti: "Obiettivo inseguito da un anno" .
L’arrivo dei nuovi ispettori della guardia di finanza – annunciato domenica scorsa da La Nazione – servirà a combattere la criminalità organizzata cinese e i fenomeni ad essa collegati come il sistema di banche clandestine, il riciclaggio, lo sfruttamento del lavoro e la piaga delle ditte "apri e chiudi". E’ quanto ha spiegato il procuratore Luca Tescaroli sottolineando l’impegno "dello Stato e delle sue istituzioni" nel contrasto al proliferare del crimine nel nostro territorio. "Le manifestazioni criminali sono caratterizzate dall’agire sul piano militare e su quello economico finanziario degli esponenti dei gruppi criminali cinesi, che hanno l’obiettivo di conquistare uno spazio crescente in più parti del nostro Paese", ha scritto il procuratore in una nota.
In seguito a una lettera ricevuta dal procuratore Tescaroli sulla necessità di dotare la guardia di finanza di organici più consistenti per far fronte alla complessità del territorio, il comandante interregionale dell’Italia Centro Settentrionale, Fabrizio Cuneo, ha comunicato che sono stati assegnati al comando di Prato sette ispettori, 15 appuntati/finanzieri del contingente ordinario e due militari del comparto antiterrorismo e pronto Impiego, ai quali si aggiungeranno ulteriori sette militari già assegnati alla sede di Prato, che prenderanno servizio nei prossimi giorni.
"Si potrà così indirizzare tali risorse verso le direttrici investigative che la procura sta sviluppando – ha aggiunto Tescaroli –, inerenti alle molteplici manifestazioni delle attività di riciclaggio organizzato, che hanno assunto forme trasfrontaliere sempre più organizzate e strutturate (come ad esempio la ’Chinese underground banking system’), all’individuazione delle variegate forme di sfruttamento lavorativo in nero e irregolare e delle imprese ’apri e chiudi’, al contrasto delle frodi e commercializzazione di beni da paesi extra Ue, alla valorizzazione dell’aggressione patrimoniale con il ricorso alle misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di soggetti socialmente e fiscalmente pericolosi e alle azioni a tutela della riscossione dei tributi".
L’arrivo dei 31 nuovi finanzieri non è l’unica novità positiva in termini di contrasto alla criminalità. Sempre su richiesta della procura, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha comunicato che, con delibera del 23 luglio, il direttore generale dell’Asl Toscana Centro ha autorizzato l’aumento del servizio di interpretariato/mediazione linguistica, compresa quella di matrice cinese, per un ammontare di cento ore al mese, a spese della Regione. Gli interpreti saranno messi a disposizione delle attività investigative coordinate dalla procura di Prato. Gli interpreti saranno presi da un consorzio.
"Si tratta di un obiettivo inseguito durante l’ultimo anno, che va incontro alla pressante esigenza investigativa – prosegue Tescaroli –. È un’iniziativa importante che serve ad ampliare il crescente lavoro che ha caratterizzato e caratterizza il circondario pratese; un impegno che, nell’ultimo anno, è lievitato. Basti pensare all’incremento delle collaborazioni avviate da oltre 80 lavoratori sfruttati di nazionalità pachistana, cinese, bengalese e nordafricana, e di cinque imprenditori cinesi, che hanno generato altrettanti fascicoli". Infine Giani ha autorizzato l’assunzione di altre cinque persone impiegate nella task force contro lo sfruttamento lavorativo.
Laura Natoli