Addio a Marco Ciatti, storico dell’arte. Una vita all’Opificio delle pietre dure

Pratese, aveva 69 anni. Il ricordo di Schmidt: “In lui splendevano intelligenza e cultura”

Marco Ciatti

Marco Ciatti

Prato, 20 aprile 2024 – È morto all’età di 69 anni Marco Ciatti, storico dell’arte, una vita professionale spesa all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze dove entrò nel 1984 e del quale è stato direttore dal 2012 fino al 2022, quando andò in pensione.

“Ciatti per più di dieci anni ha diretto l’Opificio delle Pietre Dure con passione, competenza e risultati straordinari. In lui splendevano intelligenza e cultura. Gli sarò sempre grato per l’intenso spirito collaborazione che ha caratterizzato il nostro lavoro comune, ma soprattutto per avermi fatto dono della sua amicizia”, ricorda l’ex direttore degli Uffizi e candidato sindaco di Firenze Eike Schmidt.

Prima dell’Opificio Ciatti, pratese, era stato in servizio dal 1981 al Ministero della Cultura. Si è occupato dei restauri di alcuni dei massimi capolavori dell’arte italiana affiancando all’attività operativa quella di organizzazione di giornate di studi e incontri sui risultati conseguiti. Docente di Storia e Teoria del Restauro allo stesso opificio, ha insegnato anche all’Università. 

"La morte di Marco Ciatti non è solo una brutta notizia per il mondo accademico e per quello della cultura, lo è anche la città di Prato, che oggi ha perso uno dei suoi figli più illustri e conosciuti”, afferma Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei della Diocesi di Prato. “Ciatti ha sempre messo a disposizione della città la sua professionalità e le sue grandi competenze di storico dell’arte e non ha mai fatto mancare sostegno e amicizia ai Musei diocesani. Un anno fa ha curato per noi una interessante conferenza su Donatello e negli ultimi tempi ha prestato la sua consulenza per la realizzazione della mostra ‘Arte ferita, arte salvata’, dove è intervenuto alla inaugurazione. I tanti studenti pratesi, io compresa, che lo hanno incontrato nel loro percorso di studi lo ricordano con stima e affetto. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di dolore”, conclude la direttrice Bartoletti intervenendo a nome della Diocesi di Prato.