REDAZIONE PRATO

Acqua: ecco perché a Prato si paga il doppio di Roma

E per le famiglie numerose è davvero una stangata

Un tecnico di Publiacqua

Prato, 28 ottobre 2015 - «A Prato la bolletta dell’acqua costa il doppio che a Roma nonostante in entrambe le città ci sia Acea (che ha il 40% di Publiacqua, ndr) nella gestione del servizio». La riflessione sulle pagine de La Nazione di Mario Dini (per vent’anni presidente di Consiag) ha aperto un dibattito in città sul costo dell’acqua a Prato. Comparando le tariffe dei due bacini idrici è evidente come la bolletta dei pratesi, a parità di consumi, possa costare anche oltre il doppio in più rispetto a quella di chi abita nella capitale. A dettare la differenza di costo sono gli scaglioni di pagamento sanciti dalle autorità idriche, ma soprattutto la considerazione di «spreco». In Toscana si penalizzano tutti coloro che consumano più di 200 metri cubi d’acqua, facendola pagare 4,48 euro al metro cubo. A Roma invece fra i 276 e i 368 metri cubi all’anno si spende 2,42 euro al metro cubo (c’è quindi una differenza di due euro).

A Prato comunque si paga di più anche per consumi inferiori. Fra i 151 e 200 metri cubi annui si spendono tre euro al metro cubo. A Roma invece fra i 184 e i 276 metri cubi annui il costo è di 1,19 euro al metro cubo (in questo caso in città siamo addirittura a molto più del doppio). Risulta evidente che le più penalizzate sono le famiglie numerose, che quindi consumano di più.

Alla luce di queste tariffe e in considerazione della presenza di Acea nel servizio in entrambe le città, la domanda nasce spontanea: perchè a Prato si paga di più? A provare a rispondere è la stessa Publiacqua. «L’acqua a Roma è ottima e la prendono dai monti - dicono da Publiacqua - A Prato invece va trattata fortemente dopo averla presa da fonti superficiali come fiumi, torrenti e sorgenti. Questo significa alti costi di potabilizzazione. In più distribuire l’acqua su una sola città è molto più conveniente che farlo su un percorso interprovinciale, che presenta caratteristiche geografiche molto particolari come quelle della Toscana. Il costo di tutto ciò finisce in bolletta, tra l’altro in pieno rispetto di quanto prevede la legge».

Publiacqua però tiene a sottolineare che si sta muovendo per chiedere una revisione delle tariffe per le famiglie numerose. «Va rivista la considerazione del concetto di spreco - concludono - perchè è normale che un nucleo familiare composto da cinque persone consumi di più, finendo nella parte più costosa delle tariffe. Noi vorremmo invece che i pagamenti fossero parametrati sul numero dei componenti della famiglia».

Stefano De Biase