REDAZIONE PRATO

A Montalbiolo serve aiuto Un libro per trovare fondi

Le preghiere di sorella Elisabetta in una raccolta grazie a Lorenzo Petracchi. Durante il lockdown, su Facebook, quelle parole hanno aiutato tanta gente

Un libro di preghiere per contribuire al restauro dell’eremo di Montalbiolo. Tutto nasce dalla storia di sorella Elisabetta, una donna consacrata alla vita contemplativa che nell’eremo di Carmignano ha dato vita a una piccola realtà di formazione alla preghiera e alla vita interiore. Sulla pagina Facebook dell’eremo, che durante il lockdown della scorsa primavera ha tenuto compagnia a tante persone, sorella Elisabetta ha postato le sue preghiere, una piccola guida per affrontare la giornata con serenità. Adesso Lorenzo Petracchi, classe 1934, appassionato di storia locale, ha deciso di raccoglierle in un libro che si intitola "Amore dall’eremo. Le preghiere di un eremita". Il ricavato servirà a contribuire ai lavori di restauro dell’eremo.

"I social – racconta proprio Lorenzo Petracchi che negli anni Cinquanta fu anche corrispondente de La Nazione di Prato – non raggiungono tutte le persone, così vedendo il grande impegno di sorella Elisabetta le ho proposto questa raccolta, come regalo. Il complesso di Montalbiolo ha bisogno di lavori di restauro, bisogna fare qualcosa".

L’eremo di Montalbiolo di recente è stato inserito nelle giornate del Fai alla scoperta del nostro patrimonio e così in un weekend oltre 100 persone l’hanno visitato.

"Per tanti – racconta sorella Elisabetta – Montalbiolo è stata una scoperta, soprattutto come luogo di spiritualità. Gli incontri mensili di preghiera sono sospesi per l’emergenza Covid, ma ci siamo trasferiti sulla piattaforma Zoom. Lorenzo Petracchi ha avuto una grande sensibilità con questo progetto del libro. Il lavoro più importante da fare è l’impianto di riscaldamento nella chiesa, che ne è sprovvista. D’inverno è molto freddo".

Il libro costa 12 euro, si può acquistare all’eremo o da Lorenzo Petracchi (055.8712489). Le preghiere si leggono con interesse perché non sono le classiche invocazioni ma spunti di riflessione sulla vita quotidiana, dalla nascita alla morte passando attraverso questi tempi difficili. "La parola – scrive Daniela Nucci, storica, nella postfazione – è un mezzo potente che ci può aprire spazi infiniti. La preghiera allora diventa un dialogo, un rapporto con Dio, uno slancio d’amore, di lode, di gratitudine che sale dal profondo dell’anima. In questo libro di sorella Elisabetta parlerei più che di preghiere di lodi, di inni, canti d’amore".

M. Serena Quercioli