Si è fermata contro l’Entella la corsa del Pontedera verso i piani alti della classifica. A stoppare i granata dopo tre vittorie di fila è arrivata la seconda sconfitta casalinga (0-1), esito che penalizza eccessivamente la gara offensiva della squadra di Canzi, che ha costretto i liguri ad una prova esclusivamente di contenimento. Con il rientro di Nicastro e la volontà della società di rispettare l’obbligo dei 5 under sempre in campo, il sacrificato tra gli over è stato Espeche - la speciale fascia di capitano con la scritta "No alla violenza sulle donne" è così andata sul braccio di Catanese – cui Canzi ha preferito Martinelli centrale di difesa. Ed è stato proprio l’ex Viterbese a toccare in area Faggioli causando il rigore (apparso comunque un po’ generoso) che Zamparo ha trasformato. E’ stata un’autentica beffa per il Pontedera, che fino a quel momento aveva meritato il vantaggio in virtù di un gioco efficace che aveva prodotto una traversa su punizione di Ianesi (8’) e un miracolo di Di Lucia su tocco ravvicinatissimo di Nicastro (18’). Morale: granata negli spogliatoi immeritatamente in svantaggio. Al rientro stesso copione, con il piede sull’acceleratore e una palla gol subito fallita da Ignacchiti, leggero nel calciare su De Lucia da un metro (2’). Nonostante il trascorrere dei minuti e la frenesia di raddrizzare il risultato, il Pontedera non ha perso, se non a tratti, la lucidità, ma ancora una volta non è riuscito ad essere decisivo al momento della finalizzazione, come in occasione del colpo di testa di Catanese finito fuori d’un niente (32’). E neppure l’innesto di due elementi offensivi come Fossati e Delpupo per un difensore (Guidi) e un centrocampista (Ignacchiti) per andare al 4-2-4 è riuscita ad evitare una sconfitta davvero eccessiva dopo una gara dominata costantemente.
Stefano Lemmi