
Il Pontedera. pronto a diventare al 100% di proprietà di un fondo brasiliano
Davvero il fondo brasiliano Sportheca, intenzionato a rilevare il 100% delle quote del Pontedera entro settembre (gli emissari ripartono oggi per il Sud America, ndr) può cambiare la storia del calcio granata? Lo abbiamo chiesto a Simone Millozzi, presidente del club.
Può dirci qualcosa di più sul gruppo?"Si tratta di una realtà economicamente solida, con un forte background nell’ambito tecnologico, in particolare nella tecnologia applicata al calcio, ed è proprietaria di società di calcio all’estero. Ha una visione moderna del settore e l’intenzione di investire in modo strutturato, sia nella prima squadra che nel settore giovanile. Non parliamo di improvvisati, ma di gente che sa come funziona il calcio a certi livelli".
È un passaggio storico per il Pontedera?"Sì, ma bisogna anche capire che il calcio è cambiato e che non può più reggersi solo sull’impegno e sulla passione di imprenditori locali, come finora. Il calcio moderno è anche investimenti, connessione globale, innovazione. Se vogliamo crescere dobbiamo aprirci a nuovi modelli, pur rimanendo legati al territorio".
Questo come si coniuga con la passione dei tifosi?"Cambiare prospettiva non significa perdere l’anima o la propria identità. Sarebbe un grave errore. La passione dei tifosi, il legame con la città, la storia del club, dovranno rimanere elementi centrali, sempre. L’obiettivo è unire questa tradizione con nuove opportunità per crescere, restando competitivi e sostenibili".
C’è stato un ruolo istituzionale in questa trattativa?"Sì, e ringrazio il sindaco Franconi, che ha dimostrato un attaccamento profondo al Pontedera. È stato lui, infatti, a favorire l’incontro con il gruppo imprenditoriale estero e a creare le condizioni per un dialogo costruttivo".
Cosa succederà alla società dal punto di vista economico dopo la cessione?"Tengo a sottolineare un aspetto importante: i soci uscenti non percepiranno alcun compenso personale legato alla vendita delle proprie quote azionarie. Questo è stato un punto fermo della trattativa, per il quale ringrazio gli stessi soci. Tutto ciò che sarà versato per l’acquisto della società servirà per potenziare la rosa e garantire stabilità gestionale. Mi auguro che ciò serva a dare continuità e prospettiva, e la serietà mostrata nelle trattative e la rapidità delle scelte sono segnali forti di una direzione giusta".
Stefano Lemmi
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