
La tripletta autografata nel 5-1 alla Pergolettese è stata la sua prima tra i professionisti. Questo ha permesso ad Andrea Magrassi di chiudere la regular season a quota 14 reti, che per il 28enne attaccante del Pontedera rappresentano il miglior score personale in terza serie e gli consentono, insieme a Gatto (Como) e Ragatzu (Olbia), di finire a una sola rete da Manconi (Albinoleffe) laureatosi capocannoniere del girone A.
Magrassi, se domenica avesse calciato il rigore, come aveva fatto sette giorni prima a Gorgonzola, anche lei quasi certamente ora sarebbe sul gradino più alto dei marcatori. Perché non lo ha fatto?
"Giani mi ha chiesto se poteva battere lui il rigore e io non ci ho pensato due volte a dirgli di sì. E’ un ragazzo che ha avuto poco spazio in campo, ma durante la settimana ha sempre dato il suo utile apporto, era alla prima da titolare e per di più si era guadagnato il rigore. Quindi…".
Però poteva diventare capocannoniere del girone. Davvero nessun rimpianto?
"No. Io sono un istintivo e ho seguito quella decisione. Va bene così".
In compenso ha firmato la sua prima tripletta nei pro.
"Sono doppiamente felice perché c’era mio figlio tra i raccattapalle e sul mio primo gol abbiamo esultato insieme. Mi aveva chiesto il pallone e io gliel’ho portato a casa. L’ha aggiunto alla sua collezione (ride)".
Lei dopo il gol-vittoria segnato all’Olbia (era il quinto) salì in sala stampa e si tolse qualche sassolino dalle scarpe a proposito della poca fiducia che la piazza sembrava concederle. Adesso che dice?
"In realtà non mi ero tolto dei sassolini, diciamo che ho voluto fare chiarezza, mettere il punto esclamativo su alcune cose. Vede, io sono consapevole di quanto valgo e ho sempre pensato che anche nei momenti più difficili per un attaccante, l’unica cosa è lavorare. Quello non era un buon momento, c’era stato il Covid, i gol non arrivavano e rischiavo di di mandare all’aria tutto quanto. Invece sono rimasto concentrato, sono andato avanti a testa bassa, come ho sempre fatto fin da bambino, credendo nella cultura del lavoro e fregandomene di quello che si diceva in giro. E sa qual è stata una delle soddisfazioni più belle?"
No, ce la racconti.
"Che domenica alla fine della partita un tifoso mi ha detto: Ti chiedo scusa perché all’inizio ti attaccavo e ora mi sono dovuto ricredere. Vali tanto".
Lei è di proprietà dell’Entella, appena retrocesso in C. Resterà al club ligure?
"Vediamo. Se mi chiederanno di restare lo farò. Ma ora voglio pensare solo al Pontedera e alla sfida di domenica".
Al Città di Gorgonzola in campionato ha segnato due reti alla Giana e due all’Albinoleffe, avversario nella gara dei play off.
"Le aggiungo che quando giocavo nel Ravenna (2018-19, ndr) segnai un solo gol e lo segnai proprio lì. Evidentemente è un impianto che mi porta bene. Speriamo sia così anche domenica".
Si troverà di fronte il capocannoniere Manconi. Una sfida tra re del gol.
"Bene. Così (ride) capiremo chi è il….vero capocannoniere". Stefano Lemmi