"Mi hanno violentata mentre tornavo a casa"

Pontedera, il dramma di una ragazza segnata dalla droga: "Erano nordafricani"

Una pattuglia della polizia (foto di repertorio)

Una pattuglia della polizia (foto di repertorio)

Pontedera, 26 luglio 2018 - La droga e la violenza. Il bosco e il degrado. Le dosi e i ricatti a sfondo sessuale. Il sesso usato per pagare le dosi. Uno scenario terribile, con giovani vite quasi o totalmente perse, ai margini di Pontedera, in una periferia dove chi spaccia cerca nascondogli e una più facile via di fuga. In questo tristissimo e torbido scenario l’altra notte una ragazza ha detto di essere stata violentata da due stranieri arrivati dal nord Africa. «Li ho incontrati per strada mentre a piedi stavo tornando a casa a Pontedera – ha detto la ventitreenne ai poliziotti che per primi l’hanno soccorsa – Abbiamo iniziato a parlare, poi è successo... Ma non ricordo bene...».

Un racconto confuso, quello della giovane che è stata medicata e visitata al pronto soccorso dell’ospedale Lotti. I risultati delle analisi, per provare se c’è stato un rapporto sessuale, sono ancora in mano alla medicina legale che dovrà informare la Procura di Pisa e il commissariato di Pontedera. Nella tarda serata di martedì i carabinieri della stazione e della compagnia cittadine, con il supporto dei militari della compagnia di intervento operativo di Firenze e del nucleo cinofili, hanno rastrellato un’ampia zona boschiva a ridosso della ex stazione ferroviaria di La Rotta, nel comune di Pontedera.

In questa zona si nascondono i cosidetti «spacciatori del bosco». Tra loro potrebbero trovarsi anche i due che avrebbero violentato la ventitreenne. Un gruppo di carabinieri da una parte del bosco, altri militari dalla parte opposta. In questo modo uno spacciatore non ha avuto scampo. E’ stato bloccato mentre cercava di fuggire. Addosso aveva nove grammi di cocaina già suddivise in diverse dosi. Dosi da 0,20-0,30 grammi ciascuna che vengono vendute, secondo quanto riferiscono i carabinieri, a 50 euro l’una.

In tasca il marocchino ventinovenne aveva anche 135 euro molto probabilmente provento dello spaccio. Alla ventitrenne verrà mostrata la sua foto segnaletica scattata dai carabinieri prima di accompagnare l’uomo in tribunale per la direttissima. Se la ragazza lo riconoscerà, per lui scatterà anche l’accusa di violenza sessuale. Il ventinovenne è stato processato davanti al giudice Luca Salutini (pubblico ministero Aldo Mantovani). Su accordo delle parti – il marocchino è stato difeso dall’avvocato Giulio Parenti – è stata applicata pena finale di otto mesi di reclusione oltre a una multa di 2.000 euro con sospensione condizionale della pena.