Venditrice porta a porta "molestata" da un anziano

La ventenne ha raccontato di essere stata palpeggiata dal 70enne c avrebbe anche tentato di baciarla. La querela poi ritirata, ora il processo

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di Carlo Baroni

Lei, poco più che ventenne, che vende contratti luce e gas portata a porta e che ogni giorno si presenta alle famiglie di un isolato diverso, con le sue offerte e promozioni. Lui, un 70enne, al quale un giorno la ragazza suona il campanello per caso, di mattina. La fa entrare, è gentile e – sarebbe la ricostruzione del fatto – in un primo momento avrebbe anche mostrato interesse per quello che la giovane gli stava raccontando, quelle proposte per avere trattamenti migliori sulle forniture.

Ma mentre lei parla di luce e gas, lui le avrebbe fatto anche domande personali fino alla proposta di trattenersi a pranzo. Insolita, vista le circostanze, la non conoscenza e la diversa età. Dall’invito all’approccio sarebbe passato ben poco: scatta la carezza sulla guancia, lei che impaurita, perché sola con l’uomo, cerca di andare via. Ma è quando la ragazza arriva alla porta che – secondo il copione accusatorio che ha portato al processo – sarebbe successo qualcosa: il 70enne l’afferra, tenta di baciarla sulla bocca, e la palpeggia sui seni e sulle natiche.

Per questi fatti l’uomo si trova a giudizio davanti il collegio del tribunale di Pisa (presidente Beatrice Dani) con l’accusa di violenza sessuale, violenza privata e lesioni. Lo difende l’avvocato penalista Alessandro Catarsi.

Intanto però sul tavolo dei giudici, si apprende, c’è una remissione di querela da parte della 22enne relativamente alle accuse mosse al potenziale cliente per i fatti che sarebbero avvenuti nel Comprensorio nell’ottobre del 2019. Ma il reato per il quale tutto questo è arrivato in un’aula penale è grave e importante. Così il collegio ha deciso di vederci chiaro. E prima di chiudere il caso è stato deciso di sentire la parte offesa il prossimo febbraio. La ragazza, quindi, sarà chiamata a raccontare i fatti e le ragioni della remissione di querela che avrebbe presentato quello stesso giorno ai carabinieri dopo essere andata al pronto soccorso turbata dall’esperienza vissuta.

Una volta fuori dall’abitazione del 70enne, la giovane avrebbe chiamato con il cellulare le amiche e colleghe, che stavano come lei vendendo contratti di fornitura nella zona e che l’avevano accompagnata in quella strada con la macchina. Se il processo non dovesse chiudersi, si aprirà un dibattimento chiamato a chiarire i fatti di quella mattina e la sussistenza delle accuse. La difesa, si apprende, ha testimoni da sentire, in particolare relativi ai movimenti intorno alla casa, quando la ragazza sarebbe entrata e quando questa sarebbe uscita mettendosi poi in contatto con le colleghe; e nessuno, pare, l’avrebbe sentita gridare aiuto ai vicini nonostante quello che pochi secondi prima le sarebbe successo.