REDAZIONE PONTEDERA

"Un’attrazione patologica Sono pericolosi predatori"

I giovani e la piaga della pornografia. Negli ultimi 10 anni questa fattispecie di reato ha raggiunto livelli drammatici. L‘età, sia degli autori che delle vittime, si abbassa sempre di più. Sono i dati della Polizia postale - diffusi in occasione dell’ultima Giornata nazionale della lotta alla pedofilia - a segnalare una situazione “preoccupante”: nel 2020 si è registrato una sensibile aumento dei reati online in danno di bambini; e nel primo quadrimestre del 2021 il trend continua con incrementi pari al 70% dei casi trattati connessi con la pedopornografia e l’adescamento online rispetto all’anno precedente.

Di questo fenomeno ne abbiamo parlato con la criminologa pisana Ursula Franco (nella foto).

Cosa avvicina i giovani alla pedopornografia?

"Non mi stupisce che un giovane di 20 anni venga trovato in possesso di materiale pedopornografico. Il predatore sessuale violento Luigi Chiatti (Narni, 27 febbraio 1968), anche detto “Il Mostro di Foligno”, aveva solo 24 anni quando, nell’ottobre 1992, uccise la sua prima vittima, il piccolo Simone Allegretti, 4 anni e mezzo, e, poco più di 25 nell’agosto 1993, quando uccise invece il tredicenne Lorenzo Paolucci. E non generalizzerei".

Qual’è il profilo del pedocriminale oggi?

"E’ la patologica attrazione sessuale per i bambini, detta pedofilia, ad avvicinare un soggetto alla pedopornografia. La pedopornografia nutre le fantasie di chi è affetto da questa parafilia. Le fantasie di un pedofilo possono coinvolgere bambini di ogni età, dai neonati (infantofilia) agli adolescenti (efebofilia) e restare tali o concretizzarsi. E’ il pedofilo molestatore ad agire atti sessuali con bambini, a registrarli ed infine a diffonderli. I pedofili molestatori, qualora le circostanze glielo permettano, abusano dello loro vittime per anni. Il pedofilo molestatore trae piacere dal rivedere e dal diffondere le foto o i video che lo riprendono mentre abusa del bambino. Il pedofilo molestatore, come il predatore sessuale violento, si riprende con la propria vittima per tornare a godere delle violenze".

Con il coronavirus è aumentato il fenomeno della pedopornografia online, perchè?

"Il fenomeno è in aumento ma siamo anche più bravi a smascherare chi produce, detiene e condivide materiale pedopornografico e ad identificare i minori coinvolti. In generale si è abbassata l’età di chi fruisce della rete e durante il lockdown non solo i bambini sono stati più esposti all’adescamento online ma è mancata la tutela delle reti extrafamiliari".

Carlo Baroni