
PONTE A ELSA
di Carlo Baroni
Tante volte Ponte a Elsa, divisa tra due Comuni (Empoli e San MIniato) e due diverse province (Firenze e Pisa) è stata al centro di casi singolari. Stavolta, però, la comunità di Ponte a Elsa si trova in una situazione particolare: per metà il paese è in zona arancione, e per metà in zona rossa. Da una parte del ponte, in terra empolese, a scuola si fa lezione in presenza e sono aperti i parrucchieri. Poco più di venti metri più in là, praticamente sull’altra sponda, siamo in piena zona rossa con tutte le restrizioni ed i controlli che ne conseguono: la scuola primaria è chiusa ed i bambini fanno la didattica a distanza. L’asilo della suore è chiuso così come sono chiusi tutti i negozi di quelle categorie merceologiche che non possono lavorare in zona rossa. Non si sa se quello di Ponte a Elsa è l’unico caso in Toscana di un paese – che poi è, ovviamente, una sola comunità – che vive questo doppio volto della pandemia. Ma se non è l’unico e in una compagnia molto limitata perché basta fare pochi passi – praticamente da un numero civico all’altro – e cambiano le normative contro il contagio da Coronavirus. Come vive il paese tutto questo?
Il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli, rileva la singolarità di questo stato di cose. "E’ evidente che siamo davanti ad una situazione molto particolare – spiega –. Del resto Ponte a Elsa da sempre vive con i cittadini che fanno capo a due amministrazioni comunali diverse e anche due province diverse: quindi quante volte, magari per piccoli aspetti, gli stessi abitanti del paese hanno vissuto soluzioni diverse di una stessa fattispecie. Qui la cosa è più evidente: c’è chi deve stare a casa e può uscire solo per motivate ragioni di lavoro o di salute, e chi può avere un po’ più di libertà. Ma cosa potevamo fare?". Poi ci sono i negozi: chi lavora e chi ha chiuso, una differenza sostanziale dopo un anno di emergenza sanitaria che ha messo a dura prova bilanci e incassi. "E’ vero – aggiunge Giglioli –. Ma il provvedimento della zona rossa è chiaro e riguarda i Comuni del Comprensorio del Cuoio. Ponte a Elsa di San Miniato non poteva essere esclusa, ovviamente. E neppure Ponte a Elsa di Empoli poteva essere inclusa. La popolazione ed i commercianti hanno compreso. Non abbiamo registrato ad oggi particolari lamentele. I controlli li faremo, ma come in tutte le altre frazioni, nessuno andrà a contare i passi della gente". Poi c’è un aspetto sostanziale: l’Empolese Valdelsa non ha numeri poi tanto migliori del Valdarno e rischia di entrare in zona Rossa. A quel punto anche Ponte a Elsa avrà un unico colore e regole uguali per tutti i suoi abitanti. Per questa settimana, però, resta a strisce.