
L'esterno di un ufficio postale (Germogli)
Pontedera, 9 febbraio 2015 - La mappa della protesta è più vasta di quanto possono raccontare il nome delle frazioni colpite. Dopo l’annuncio di Poste Italiane di spegnere la luce tra due mesi alle sedi di Corazzano (San Miniato), Ghizzano di Peccioli, Legoli (Peccioli), Luciana (Fauglia), Marti (Montopoli), Soiana (Terricciola) Treggiaia (Pontedera) e Ponteginori (Montecatini Val di Cecina) – e di ridimensionare l’orario di Montecatini Valdicecina, Monteverdi, Orciano e Capanne (Montopoli) -, la rabbia si fa vibrante. Politica e sindacati si fanno portavoci di questo ennesimo ‘sgarbo’.
«Ci risiamo – spiega Fabio Roberto Tognetti del Pd di Pontedera –. Ancora una volta Poste italiane spaccia per riorganizzazione quello che in realtà è solo e soltanto un disservizio ai danni della collettività. Come Pd di Pontedera ci uniamo alle raccomandazioni che in queste ore amministratori pubblici e sindacati stanno inviando alla dirigenza dell’azienda». Alessandro Puccinelli della Lista Civica Indipendente invece ha presentato una mozione in consiglio comunale impegnando il sindaco «attivarsi per poter incontrare i responsabili di Poste Italiane per appurare la situazione e per voler rappresentare con forza l’importanza di conservare un presidio di servizi per la frazione,al fine di ottenere il mantenimento dell’ufficio postale».
Ma anche da Marti si alza la voce. «Di fronte all’annunciata decisione di Poste Italiane di chiudere una serie di sedi e tra queste quella di Marti, e ridurre gli orari di altre sedi come quella di Capanne nel comune di Monopoli in Val d’Arno – scrive il sindacato Pensionati Italiani Cgil – manifestiamo il nostro dissenso e la più ferma contrarietà. E’ inaccettabile perché va contro gli interessi dei cittadini ed in particolare delle persone anziane. A Marti era già stato chiuso l’unico sportello bancario, adesso si vuole chiudere anche la sede dell’ufficio postale che aveva già subito una riduzione degli orari, senza tener conto delle esigenze dei cittadini e degli anziani che non potranno riscuotere la pensione e non potranno effettuare i pagamenti delle varie utenze». Anche il sindaco Giovanni Capecchi (annunciando che mercoledì vi sarà un summit provinciale) ha espresso tutto il proprio disappunto. «I presidi di Marti e Capanne, sono fondamentali. L’amministrazione comunale si mobiliterà a difesa e tutela del servizio».