Uccise la compagna a coltellate No al rito abbreviato per Stefanini

Si è aperto il processo. L’uomo è imputato. per omicidio aggravato. Il delitto risale al 2021

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Nessun rito abbreviato per il processo che vede alla sbarra Nicola Stefanini, il 49enne di Saline imputato per l’omicidio della compagna Silvia Manetti. Si è appena aperto il processo per il femminicidio che si è consumato nell’estate 2021 a Monterotondo Marittimo, Comune in provincia di Grosseto. Una prima udienza, quella di due giorni fa in tribunale a Grosseto, che si è tradotta in un decisivo no della Corte d’Assise (composta da Adolfo Di Zenzo presidente, da Laura Previti a latere e dalla giuria popolare) alla richiesta di rito abbreviato presentata da Tommaso Galletti, il legale che assiste Nicola Stefanini.

L’uomo è imputato di omicidio volontario aggravato. I fatti: la sera dell’11 agosto del 2021, al culmine di una lite esplosa nell’auto al ritorno da una cena con la sua compagna, Silvia Manetti, Stefanini la uccise, stando al quadro accusatorio, con 16 coltellate inferte tra il petto e la gola. Lei originaria della Lucchesia, lui di Saline: da non molto vivevano insieme nel borgo del Grossetano. Era presente anche Stefanini all’apertura del processo che lo vede imputato per il reato di femminicidio.

Un omicidio efferato, che ha scosso intere comunità, dalla Valdicecina alla zona di Lucca. Un delitto efferato, arrivato al culmine di una lite dopo una cena, come detto, che avrebbe dovuto sancire un rinnovato entusiasmo della loro storia che aveva attraversato un periodo un po’ burrascoso. Ma la serata è culminata nel più tragico degli epiloghi: Stefanini a un certo punto fermò l’auto sulla provinciale che porta a Monterotondo, paese dove i due abitavano insieme ai due figli della donna, e iniziò a colpire Silvia con un coltello e la uccise. La richiesta di rito abbreviato era già stata formulata durante l’udienza preliminare. Fu proprio Stefanini a dare l’allarme al 112 negli attimi successivi alla follia omicida.