
di Carlo Baroni
SANTA CROCE
Allo Stato Assotir chiede di definire le regole del gioco della competizione tra le imprese, "perimetrando i margini invalicabili della sicurezza, stradale e sociale, nonché della legalità, costantemente insidiata, in forma sia spicciola che organizzata". E pone anche questioni di grande attualità. Come la transizione ecologica, di enorme impatto per questo settore: "occorre mettere le imprese, che vorranno o sapranno svilupparsi, in condizioni di poterlo fare". Ma ancora prima regole: "siamo consapevoli che senza regole, o con regole poco chiare e inapplicabili, l’unica regola applicata è quella del più forte. Che è esattamente quello che sta avvenendo, a causa della formazione di posizioni dominanti del mercato dell’autotrasporto, a scapito dell’imprenditoria minore, che rappresenta il nucleo (ed anche il patrimonio) del sistema economico nazionale". Per Andrea Quartini (5 Stelle) "è fondamentale mettere in condizioni le aziende di incontrare il passaggio all’idrogeno e all’elettrico – ha detto –. Il nostro partito propone anche un nuovo statuto per il mondo del lavoro che equipari il lavoro autonomo e quello dipendente".
Invece Ylenia Zambito (Pd) tra molti aspetti, ha rilevato come il tema della sicurezza sia tra le priorità assolute, e ricordato come la criticità "del caro energia che sta facendo soffrire famiglie e imprese non si risolva con meno sanzioni alla Russia". Ma con la politica che si prende le sue responsabilità: "chi ha fatto cadere il governo con una guerra in corso deve prendersi le sue responsabilità. Assotir ci presenta solo proposte di buonsenso". Anche secondo Manfredi Potenti (Lega) "la politica deve cogliere il grido dell’allarme lanciato da Assotir" ed ha avvertito: "ben vangano le nuove tecnologie, ma solo se sono convenienti, ecco perché serve una visione complessiva". Per Giovanni Bruno (Unione Popolare con De Magistris) "i problemi dei costi energetici sono iniziati prima della guerra e della pandemia – ha detto – Noi crediamo che si debbano tassare gli extra profitti e introdurre la patrimoniale. Così come si devono potenziare le infrastrutture". Paolo Marcheschi (Fdi) ha spiegato l’importanza di "ripensare anche ai fondi Pnrr e alle riconversioni che devono essere gestite, se non si addicono alle nostre strutture e progetti". Paolo Zara (Pci) ha spiegato che il partito è "per vietare il sub appalto o per consentire che almeno l’80% delle commesse di trasporto l’azienda lo effettui con i propri mezzi".
Quindi Raffaella Bonsangue (Forza Italia) si è soffermata sul tema chiave della infrastrutture e sulla necessità "di rafforzare le direttrici, dalla Fi-Pi-Li a quella della Costa, alla Firenze Siena". Michele Passarelli Lio (Azione Italia Viva) ha precisato come "sia necessario unire le forze e lo Stato deve incentivare chi si consorzia". Sandro Dini (Sandro Dini) ha evidenziato che il "primo a speculare sugli extra profitti è lo Stato mentre le aziende di trasporti faticano ad avere i soldi per le manutenzioni". Cinzia Del Bigallo (Italexit): "stiamo pagando la guerra con lacrime e sangue e non è giusto".