ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Tragedia a La Gabella. Il nonno al sindaco:: "Questa terra torni alla sua antica bellezza"

Peter Konigbauer scrive una mail a Francesco Auriemma: "Parole dolci per ringraziatre tutti: dai vigili del fuoco ai volontari. E poi ci ha detto di essersi sentito ‘coccolato’. Mi sono commosso".

Il disastro di Montecatini Valdicecina (foto Bongianni per Germogli)

Il disastro di Montecatini Valdicecina (foto Bongianni per Germogli)

Una tragedia che colpisce sotto varie sfaccettature: il dramma di Noah, il piccolo di 3 mesi ancora disperso, e della nonna Sabine, ritrovata senza vita dopo quella maledetta sera del 23 settembre, quando la furia del torrente Sterza la portò via con il nipotino. C’è il grande disastro ambientale che ha mutato la geografia di un luogo immerso in quella Natura da Eden che si è fatta matrigna. E c’è ancora il nodo dell’emergenza nazionale per un territorio devastato dall’alluvione.

Sindaco Francesco Auriemma, è ancora forte il sentimento di a tre giorni dalla commemorazione del disastro a La Gabella.

""Le parole continuano spesso a spezzarsi in gola. Ma c’è un aspetto che voglio raccontare a tutti".

Spieghi.

"Attraverso una intermediaria linguistica, ho avuto modo di scambiare alcune mail con Peter Konigbauer, nonno di Noah e marito di Sabine. Ed è indescrivibile la dignità, nel dolore più grande che si possa immaginare, di quest’uomo e della sua famiglia. Nelle email Peter ha ringraziato tutti, dai vigili del fuoco ai volontari passando per l’amministrazione comunale. Ci ha scritto che la famiglia si è sentita "coccolata" e che auspica che questo territorio torni alla sua bellezza. Quella bellezza che qui ha trovato prima della tragedia. Nonostante la sciagura che ha colpito la sua famiglia, le parole di Peter sono cariche di riconoscenza. Lo ammetto, leggendo le sue email mi è venuto da piangere".

Ritornare alla bellezza di prima, come scrive Peter. E come stanno procedendo i lavori?

"E’ molto complesso perché le risorse ad oggi a disposizione sono solamente quelle comunali. Stiamo usando fondi dell’amministrazione per una prima somma urgenza, anche per togliere accumuli di detriti, che sono ovunque, e per ripristinare la viabilità in tratti di strade bianche o consorziate, dove vivono famiglie semi isolate".

Sindaco, cosa chiede?

"Chiedo al governo di proclamare lo stato di emergenza nazionale. Siamo di fronte a un disastro ambientale che ancora non siamo in grado di quantificare".

Nel dettaglio?

"Tutto il paesaggio è cambiato dall’alluvione, che ha sradicato interi boschi. Era un’area ricca di verde, ora è una landa di detriti. Pensiamo anche al fatto che sotto ai ponti sono state rinvenute oltre mille rotoballe travolte dall’acqua, alcune ritrovate persino allo sbocco del fiume Cecina nel mare. Questo per far capire la potenza inaudita del torrente Sterza. Ripeto, è un disastro ambientale e urgono fondi regionali e governativi".

Un Comune piccolo non può gestire in solitaria un disastro simile…

"Lo stesso vale per un Comune più grande. Perché nessun Comune è preparato a eventi climatici di questa portata. Non ci sono risorse economiche e professionalità in un Comune per imbastire un progetto di ripristino post alluvione. Da qui, ho chiesto al presidente della Regione Eugenio Giani di creare una task force di professionisti. Non finirò mai di ringraziare l’esercito di volontari, i cittadini, i sindaci del territorio che in questo periodo hanno dimostrato una grande vicinanza. Ma queste forze, importantissime, non sono tuttavia sufficienti di fronte a un cataclisma come quello che si è abbattuto su La Gabella".

Emergenza e ordinario: in quale modo il Comune sta rientrando alla normalità?

"Con la ripresa dei lavori urbani, interrotti due settimane fa. Penso ai lavori alle scuole medie nel capoluogo, ai cantieri nelle frazioni, agli eventi programmati dal Pnrr che non si possono rinviare. E abbiamo già alcuni artisti che si stanno facendo avanti per organizzare serate solidali per aiutare il nostro territorio".