Tra la gaggìa e il gambero killer: "C’è un ecosistema da salvare"

Tra la gaggìa e il gambero killer: "C’è un ecosistema da salvare"

Tra la gaggìa e il gambero killer: "C’è un ecosistema da salvare"

Il territorio e le specie aliene. Sono tante le zone che devono fare i conti con questa realtà. Basti ricordare che quattro anni fa il gambero killer fu avvistato anche in un parcheggio a Bientina. Ma la battaglia, è cominciata ancora prima, nell’estate del 1995: non si parlò d’altro se non dei rossi crostacei che uscivano dalle acque del Massaciuccoli – il lago fra le province di Lucca e Pisa amato da Puccini – e la gente se li ritrovava nei giardini, li schiacciava con l’auto per la strada. Oggi, oltre al contenimento del gambero killer, c’è anche un’altra battaglia: quella contro la specie vegetale aliena Amorpha fruticosa, o falso indaco, localmente chiamata gaggìa.

Si tratta di specie provenienti principalmente dal continente americano, che hanno trovato condizioni climatiche ed ecologiche ideali alla loro eccezionale diffusione, contribuendo in modo determinante alla degradazione degli habitat palustri originari e alla scomparsa di moltissime specie. La prima esperienza del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno con le specie aliene risale al 2012, quando l’allora Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio (copetente su una larga fascia del Comprensorio del Cuoio) risultò beneficiario di un contributo europeo nell’ambito del programma Life. In particolare, il progetto dell’importo di circa 1 milione e 400 mila euro è stato condotto in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e cofinanziato al 50% dalla Unione Europea ed ha interessato il Lago di Sibolla, il Bosco di Chiusi, la Paduletta di Ramone e marginalmente l’area contigua del Padule di Fucecchio.

"Il Consorzio si è occupato del controllo di due specie animali aliene e della specie vegetale aliena gaggìa – spiega il presidente Maurizio Ventavoli -. Gli interventi eseguiti sulla gaggìa nell’ambito del progetto hanno portato buoni risultati e possono essere ripetuti in altre aree, tra cui anche il Padule".