
Teatro Ascesa e caduta di una figlia ribelle
CASCINE DI BUTI
"Edda. Ascesa e caduta di una figlia ribelle". E’ questo il titolo del racconto che andrà in scena domenica 3 marzo alle ore 17 al Teatro Vittoria Cascine di Buti. Un spettacolo che narra la vita di Edda Ciano Mussolini, figlia primogenita di Benito Mussolini, nata nel 1910 a Forlì e battezzata con il nome della protagonista del dramma di Ibsen. Cresciuta in un ambiente politico, Edda si distingue come donna emancipata, abbracciando abitudini e interessi non convenzionali per l’epoca, come l’indossare pantaloni e bikini, la passione per le automobili e il fumo. La determinazione di Edda la proiettò come una delle figure femminili più importanti del suo tempo.
Durante i vent’anni di governo fascista, agì come confidente del padre e svolse un ruolo significativo come emissaria sia in Germania che in Gran Bretagna, contribuendo alla formazione dell’alleanza italo-tedesca guidata da Hitler. Nel 1930, all’età di vent’anni, sposò il giovane diplomatico Galeazzo Ciano, noto come Gallo. Questa unione creò una coppia di grande rilievo nella storia contemporanea. Tuttavia, il declino sia per loro che per il regime fascista ebbe inizio nel 1943, quando Ciano, votando contro Mussolini nel Gran Consiglio del fascismo per provocarne la caduta, attirò l’ira del suocero, che lo condannò a morte.
Nonostante il suo incondizionato sostegno al marito e il suo profondo risentimento nei confronti del padre, ogni tentativo si rivelò vano. Il testo dello spettacolo Edda di Chiara Migliorini offre un’analisi dell’ascesa e del crollo del fascismo in Italia. Edda rappresenta sia il simbolo di questa pratica di potere che si è frantumata, sia una figura che aspira al potere senza valutare i rischi, guidata da un amore cieco e fanatico. Il lavoro teatrale Edda. Ascesa e caduta di una figlia ribelle è scritto e interpretato da Chiara Migliorini, con la regia di Gianfranco Pedullà, le musiche composte da Francesco Giorgi, il disegno luci curato da Gianni Pollini, le scene e gli oggetti sono realizzati da Giovanna Mastantuoni, mentre i costumi sono a cura di Veronica Di Pietrantonio con la produzione del Teatro Popolare d’Arte.