REDAZIONE PONTEDERA

"Studio il meteo e prevedo gli impatti climatici"

Roberto Buizza è partito da Agliati ed è diventato addetto scientifico dell’ambasciata italiana a Londra: "Promuoverò le nostre tecnologie"

È partito dal piccolo borgo di Agliati, nel comune di Palaia, il nuovo addetto scientifico presso l’ambasciata d’Italia a Londra. Roberto Buizza, 60 anni, è professore ordinario di Fisica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dopo una laurea in fisica all’Università di Milano sono arrivati un dottorato di ricerca in matematica presso la University College London e un Master in Business Administration alla London Business School.

Inizia a lavorare nel Centro di Ricerca Termica e Nucleare dell’Enel a Milano, e nel 1991 si muove in Inghilterra, dove prende servizio al Centro Meteorologico Europeo contribuendo in maniera sostanziale allo sviluppo dei sistemi di previsione metereologica. Nel 2018 la chiamata per ’Chiara Fama’ dalla prestigiosa Scuola Superiore e la scelta di vivere a pochi passi dall’Eremo di San Martino della piccola frazione palaiese. E per meglio comprendere la valenza del suo ruolo gli abbiamo posto alcune domande.

In cosa consistono le sue specializzazioni?

"Sono un esperto di modellistica applicata alla meteorologia e allo studio del clima. Le previsioni meteo alla televisione, o sui giornali, sono state generate usando modelli complessi dell’atmosfera e dell’oceano. Per anni al centro meteo europeo ho sviluppato questi modelli e in particolare un nuovo metodo predittivo che ci permette di stimare l’incertezza oggi usato in tutto il mondo. Alla Scuola Sant’Anna mi sono dedicato agli impatti del clima sulla società e ai cambiamenti dovuti alle emissioni di gas serra".

Oltre che per meritocrazia, e fama professionale, come è nato questo prestigioso incarico londinese?

"Gli anni in Inghilterra mi hanno permesso di conoscere molto bene il suo sistema accademico e di stabilire contatti con gli istituti più prestigiosi, Oxford, Cambridge, e Imperial College a Londra. Il rientro in Italia nel 2018 mi ha permesso invece di riconnettermi con quello italiano. Il mio essere parte di entrambi è stato uno dei motivi per la mia selezione".

Nello specifico di che cosa si dovrà occupare?

"Di promuovere la scienza e tecnologia italiana, di incentivare i contatti tra enti di ricerca e istituti di alta formazione scientifica col mondo accademico italiano e britannico. Inoltre darò assistenza alle delegazioni italiane in visita nel Regno Unito e all’organizzazione di iniziative a carattere scientifico e tecnologico. Il mio sarà un ruolo di supporto al lavoro dell’Ambasciata e del Ministero degli Esteri per rafforzare i contatti tra le comunità scientifiche italiana e anglosassone. Un lavoro importante soprattutto dopo brexit".

Nell’arco del suo operato ha maturato esperienze significative e collezionato più di duecento pubblicazioni. Clima e ambiente sono il suo pane quotidiano e li pratica vivendo nella splendida Toscana. Come ha conosciuto Agliati e quando ha deciso di stabilircisi?

"Siamo capitati ad Agliati per caso, nel 2006, e ci siamo innamorati di questo posto fantastico, di calma e serenità. La vista sui colli, la possibilità di vivere isolati nella natura, ma anche la vicinanza con i centri culturali. Agliati è speciale anche per il suo Eremo e per una comunità formata da molti cari amici. I prossimi anni mi vedranno presente ad Agliati, Londra e Pisa, dove continuerò a far parte del corpo accademico della Scuola Sant’Anna". Marcello Baggiani