LUCA BONGIANNI
Cronaca

Strada di patto, finalmente il nuovo asfalto

Dopo anni di battaglie politiche, lamentele e denunce, iniziano i lavori (provvisori) di Anas per cancellare il degrado della circonvallazione

di Luca Bongianni

Macchine a lavoro ieri mattina sul primo tratto della strada di patto, davanti l’ecomostro. Una strada che da anni chiede aiuto, ammalorata fin da subito dopo la costruzione e spesso al centro delle polemiche per il suo stato. Ieri gli operai di Anas, proprietaria della strada, hanno effettuato una veloce fresatura del manto stradale e posto il nuovo asfalto.

Un intervento urgente e necessario per l’ente anche per evitare di andare in contro alle continue ed ulteriori cause presentate da tutte quelle persone che negli ultimi mesi, ed anni, hanno subito danni da questo deterioramento stradale. Un’operazione che per il momento mette la strada in sicurezza e la rende più facilmente fruibile ma che per il momento è solo provvisorio. Infatti Anas tornerà nei prossimi mesi su questo tratto per ricostruire da zero questa strada, così come tutta la strada di patto (escluso l’ultimo tratto nei pressi della rotatoria di accesso alla Fipili Pontedera-Ponsacco ancora sotto indagine). Da poco meno di un mese è infatti iniziato il maxi piano da quasi 5 milioni di Anas che riguarda il rifacimento stradale di viale Asia e viale Europa e quindi della strada di patto e, successivamente, delle rotatorie della Fipili Pontedera, di quella dei cimiteri e le altre sulla strada di patto. In questi giorni verranno terminati i lavori sul ponte e sull’ultimo tratto di viale Asia dopo di che si inizierà con il primo lotto della strada di patto.

Intanto sempre Anas, alla fine della scorsa settimana, ha tolto il cornicione ammalorato del terzo ponte che negli ultimi giorni, come già era accaduto in passato, aveva lasciato cadere a pezzi sulla sottostante pista ciclabile obbligando il comune ad interdire l’area con delle transenne.

Gli operai dell’azienda che gestisce le strade in tutta Italia, si è messa a lavoro per rimuovere la parte esterna del ponte pericolante che rappresentava un grande rischio per le persone che passano ogni giorno dall’argine o dalla pista ciclabile sotto il terzo ponte.