"Siamo preoccupati per il lavoro e per l’ambiente"

Il coordinamento "Liberi dai fanghi" si appella ai sindaci, alla Regione e agli imprenditori

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Il timore della fuga delle firme e le potenziali rispercussioni sul lavoro in uno dei distretti manifatturieri più importantri della Toscana sarebbe dramnmatico. "Non si tratta certo di una buona pubblicità per un distretto che esibiva patenti di economia circolare, con il depuratore più grande d’Europa, con Acquarno e Poteco a supporto delle filiere produttive – si legge in una nota del coordinamento "Liberi dai fanghi" (realtà che riunisce anche, tra gli altri Legambeinte Valdera, Slowfood Valdera, Wwf, Libera ed altri) – . Invece ancora una volta la realtà si è rivelata molto diversa, tanto differente da rischiare di compromettere la credibilità delle imprese e il futuro di chi vi lavora all’interno. Perciò ci pare il momento di prendere il toro per le corna e cambiare modo di produzione, avviando veramente ogni fango di risulta al corretto trattamento, con un sistema di controlli degno di questo nome. Ne va del prestigio del comparto, ne va della tutela dei posti di lavoro, in un processo produttivo libero da ogni forma di malaffare", spiega la nota. "Siamo preoccupati per lo sversamento di inquinanti nel canale Usciana, nei terreni e sotto l’asfalto, per l’inquinamento delle falde con sostanze nocive e persistenti in zone così densamente popolate – conclude il coordinamento –. Ci appelliamo ai sindaci di Santa Croce, di Fucecchio, di San Miniato, di Santa Maria a Monte, di Castelfranco, nella loro veste di responsabili della salute pubblica, ci appelliamo alla Regione nell’estrema attenzione che deve rivolgere ai procedimenti autorizzativi, ci appelliamo alla coscienza e alla sensibilità dei protagonisti della produzione di un comparto così importante: la patente di eccellenza la si ottiene con un ciclo pulito e controllato in tutti i passaggi".