"Siamo per il lavoro, non per i sussidi" Renzi attacca il reddito di cittadinanza

Il leader di Italia Viva ha fatto tappa al Museo Piaggio per incontrare gli elettori in vista del 25 settembre "Il Pd è incerto, non ha ancora chiarito se fare il partito riformista o il generico dei Cinque Stelle"

di Nicola Pasquinucci

"Che posto meraviglioso è questo". Esclama Matteo Renzi aspettando il via per iniziare il suo intervento davanti al pubblico in carne ed ossa e quello collegato in diretta Facebook. E nell’attesa c’è anche il tempo per una battuta: "Si vede bene la Vespa?", chiede il senatore mentre indica sorridendo la gigantesca due ruote rossa che domina la sala più grande del Museo Piaggio. Ieri infatti il leader di Italia Viva ha fatto tappa a Pontedera per portare avanti la campagna elettorale per il terzo polo. Una visita annunciata venerdì sera e che doveva tenersi nel piazzale del museo, ma il tempo incerto, con tanto di qualche goccia di pioggia caduta, hanno convinto gli organizzatori a smontare in fretta e furia l’impianto acustico allestito sul palco esterno, per piazzarlo nel salone dell’area espositiva.

Ad attenderlo, ieri mattina, intorno alle 11, oltre ai rappresentanti del terzo polo (per Italia Viva c’erano anche i padroni di casa Massimiliano Sonetti e Angela Pirri e i candidati Michele Passarelli e Francesco Bonifazi, anche decine di simpatizzanti che armati di ombrello, si erano disposti lungo il piazzale per accoglierlo. "C’è una competizione a quattro – Esordisce Renzi – che vede noi, gli unici a parlare di contenuti, che siamo per il lavoro e non per i sussidi. Poi c’è una destra sovranista ma forte. E un Pd che vedo incerto e che non ha ancora chiarito se fare il partito riformista o il generico dei Cinque Stelle". E poi lancia una stoccata al M5S che con la promessa del reddito di cittadinanza "sta recuperando terreno al Sud". E proprio sul tema del lavoro Renzi punta più volte il dito visto che si trova tra le storiche mura della Piaggio. "Con il jobs act le cose noi le abbiamo fatte. Il Pd ha scelto di cancellare tutto questo e sposare la filosofia del reddito di cittadinanza che è uno scandalo, un fallimento – rincara Renzi – Per uscire dalla povertà occorre la sanità che funziona, la scuola che funziona ed anche un assegno che ti aiuti a trovare lavoro".

Poi l’ex presidente del consiglio entra sulle questioni più locali, sulla disputa dei cieli tra Pisa e Firenze: "Chi dice che l’aeroporto di Firenze non deve crescere perché basta quello di Pisa mente. Firenze e Pisa hanno fatto un accordo. Si gioca con la stessa maglia, non è Firenze contro Pisa, si gioca insieme". E rincara la dose: "Chi dice bisogna chiudere l’aeroporto di Firenze fa chiudere anche Pisa, perché i fiorentini vanno a prendere l’aereo a Bologna ma pure perché l’azienda è la stessa: se si indebolisce Firenze non regge economicamente l’aeroporto di Pisa". Dalla guerra dei campanili a Enrico Letta, “padrone di casa“ in provincia di Pisa, il passo è breve: "Non so se il Pd prenderà il 21 o il 22%, non so se Letta aumenta i voti del Pd, ma sicuramente ha aumentato le tasse, avendo alzato l’Iva dal 21 al 22%". E mentre Renzi lasciava la città, l’Usb ha appeso un volantino in Fi-Pi-Li per dire che il leader non era il benvenuto e di abolire l’alternanza scuola lavoro. Incidendo uno sciopero per martedì.