REDAZIONE PONTEDERA

Sedicenne violentata e ricattata con foto hard

La ragazzina è stata "raggirata" da un 22enne conosciuto su Istagram. Dalla realtà virtuale all’incubo: prima il fidanzamento poi le minacce.

di Carlo Baroni

Tutto comincia sui social. Perché oggi è su quelle piattaforme, nella maggior parte dei casi, che ci si incontra la prima volta, si scambiano i primi atteggiamenti di simpatia – una emoticon (le ormai celebri faccine) al posto della più classica carezza – e poi, magari, tutto entra nella vita reale. I sogni, però, possono diventare anche incubi. È successo così anche ad una ragazzina di 16 anni della Valdera. Quella prima simpatia per lei è diventato un tormento dal quale solo lo sfogo con i genitori l’ha salvata.

Uno sfogo alla quale è arrivata quando, alla fine, ha subito il peggiore dei ricatti: la pubblicazione delle sue foto private on line, la possibile condivisione di quelle immagini nel mondo degli amici che l’avrebbero fatta sprofondare nella vergogna e nella paura, anche, di quello che avrebbero potuto pensare di lei i genitori. Quello sfogo, invece, ha dato il via a un’indagine – ancora in pieno svolgimento –, ma che conta già la denuncia di un 22enne alla Procura della Repubblica di Pisa. Ma cominciamo dall’inizio. Cos’è successo? Il primo contatto su Istagram fa da cupido tra due ragazzini. Lui 22enne del Pisano, lei 16enne, appunto, della Valdera. Alla conoscenza segue l’incontro, le prime effusioni, quella simpatia che diventa qualcosa di più. E si fidanzano. Ma è anche l’inizio di quello che non avrebbe mai dovuto accadere. Lei è costretta a subire rapporti sessuali ma, in soggezione psicologica, non lo denuncia.

Secondo la ricostruzione dei fatti di questa storia – l’indagine, puntuale e complessa è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Pontedera – dopo alcuni mesi, la minore, scoprendo diversi tradimenti, trova la forza di lasciarlo, ma lui non lo accetta, e inizia a perseguitarla con offese, minacce e ricatti. E tra le minacce c’è anche in questo caso la peggiore che potesse rivolgere il ragazzo alla minore che in un primo tempo si era invaghita di lui. In particolare il ragazzo minaccia di trasmettere a tutti una serie di foto della ragazza completamente nuda inviategli nel momento in cui la sedicenne dipendeva psicologicamente da lui sotto la minaccia che se non avesse inviato tali foto l’avrebbe lasciata.

La giovane, spaventata dall’insistenza del ragazzo, trova il coraggio e la forza di parlarne ai genitori che decidono di presentare denuncia. E qui comincia un’altra storia, quella che vede gli agenti impegnati in una serie di accertamenti e ricerca di riscontri molto articolata.

Le indagini immediatamente condotte hanno confermato la versione della minore ed è stata effettuata una perquisizione domiciliare a casa del ventiduenne dove sono stati sequestrati dispositivi elettronici pertinenti per il proseguo dell’attività investigativa. Gli agenti di Pontedera – al comando del dirigente, dottor Luigi Fezza – hanno proceduto, quindi, alla denuncia, in stato di libertà, a carico del ragazzo alla Procura della Repubblica di Pisa per i reati violenza sessuale e detenzione di materiale pedo-pornografico. Una vicenda, questa, emblematica del tempo in cui viviamo e dove gran parte delle giornate di tutti – in particolare dei giovani – viaggia in Rete. Dove sono sempre più frequenti i casi nei quali foto e video intimi molto spesso vengono usati per ricatti o divulgati per ritorsione da fidanzati traditi o lasciati. Inoltre – ricordano dal Commissariato – il trasmettere foto di minori nudi o con parti intime a vista costituisce gravissimo reato punito con il carcere fino a 5 anni, mentre tenerle sul proprio cellulare può costare fino a 3 anni di carcere.