
Una delle più antiche tradizioni di Santa Maria a Monte, la Luminara dell’Assunta, rischia di scomparire. Anche in questo caso la pandemia ha contribuito, diciamo così, ad accellerare quel processo di disaffezione, ma il problema vero è la mancanza di ricambio generazionale nei volontari che ogni anno per giorni lavorano a posizionare i 7.500 lumini e i supporto che contribuiscono a creare i suggestivi giochi di luce. I costi, poi, sono quest’anno un ulteriore elemento che mette a rischio la Luminara del 14 agosto, vigilia della festa dell’Assunta, la co-patrona di Santa Maria a Monte.
"La nostra Luminara fa parte del triangolo delle luminare di questa zona della Toscana dove Santa Maria a Monte è in compagnia con città prestigiose – spiega Simone Massetani, governatore della Misericordia he da secoli pensa all’allestimento della Luminara – Gli angoli del triangolo sono formati da Pisa, con San Ranieri il 16 giugno, Lucca, con il Volto Santo il 13 settembre e Santa Maria a Monte il 14 agosto vigilia dell’Assunta. Purtroppo c’è il serio rischio che questa gloriosa tradizione che dura dal 1391, quindi da ben 631 anni, vada a gambe all’aria. C’è bisogno di volontari e soprattutto volontari giovani, sia per la raccolta di fondi e sia per la preparazione e la collocazione dei lumini. Chiunque fosse interessato a dare una mano può contare la parrocchia oppure la Misericordia così verrà inserito nel nuovo gruppo whatsapp per tutti gli aggiornamenti. Grazie infinite a tutti coloro che vorranno dare una mano".
I costi. L’ultima edizione della Luminara risale al 2019, prima del Covid, e solo per l’acquisto dei 7.500 lumini ci vollero poco meno di 1.500 euro. Tre anni dopo, con l’aumento dei costi causato dalla pandemia e dalla guerra, i costi raddoppiano a 3mila euro. Il comitato della Luminara dell’Assunta, intanto si è rinnovato. Fiorello Billeri è stato eletto presidente. Ma l’urgenza è reperire i fondi e i volontari, soprattutto giovani.
gabriele nuti