Rimpicciolisce la città per metterla in un garage

Le opere di Matteo Innocenti, 35 anni, che ha riprodotto in modo minuzioso angoli di Pontedera e della Valdera. "Passione tramandata da mio padre"

di Luca Bongianni

Dentro il suo piccolo garage di via Buozzi a Pontedera c’è un mondo, vere e proprie opere d’arte che raccontano la vita del giovane artista Matteo Innocenti. All’età di 35 anni Matteo ci ha aperto le porte di quello che un po’ per passione e un po’ per gioco è diventato il suo laboratorio e dove conserva decine di capolavori di modellismo costruiti negli anni con le sue mani, in modo minuzioso, preciso ma soprattutto estremamente realistico. Da quando era piccolo a Matteo piaceva dipingere e colorare, "il primo aereo l’avrò dipinto a 5 anni" dice. "Questa passione me l’ha tramandata mio padre Fabio (ex campione di pallavolo, uno dei famosi giapponesi di Pontedera, ndr) e con il passare degli anni l’ho fatta mia". Matteo si è diplomato geometra al Fermi di Pontedera e dopo aver lavorato dieci anni nel settore dell’edilizia oggi fa l’assicuratore. Ma la sera, o nel tempo libero, si dedica totalmente alla sua passione. E in tutti i modelli e modellini riprodotti in scala si intravede la sua vita, niente è fatto a caso.

Grande appassionato di storia, "questa tramandata soprattutto dal mio nonno che ha fatto la campagna di Russia ed è stato prigioniero in Germania durante la Seconda guerra mondiale", ha riprodotto le più grandi scene della storia contemporanea europea. Dallo Sbarco in Normandia fino ad una riproduzione molto più originale e locale. "Partendo da una foto del 1 settembre 1944 ho ricostruito in scala 1:35 l’arrivo degli americani che nel 1944 liberarono Ponsacco dai tedeschi, nel plastico si vede l’angolo della farmacia Gasperini".

Alcuni modellini legati alla storia sono stati costruiti in modo originale e creativo, uno addirittura all’interno di un elmetto d’epoca. Matteo si dice pontederese doc, da questa sua appartenenza l’attenzione per alcuni angoli della città. In particolare la sua attenzione è stata attratta dalla passerella, che lui, come tanti, hanno percorso a piedi ogni giorno per raggiungere le scuole. La riproduzione è fedelissima, ci sono i cartelli in miniatura, le scritte spray e i murales presenti al momento della costruzione, nel 2014, e niente è lasciato al caso. "Faccio molta attenzione ai dettagli e questo credo che faccia davvero la differenza – spiega Matteo Innocenti – cerco di non tralasciare niente e per questo spesso riesco ad ottenere lo stupore di chi osserva queste opere". Quindi la passione per i treni e gli aerei. Da qui la riproduzione del ponte ferroviario della Montagnola. E poi c’è l’hangar di Capannoli, fedelmente riprodotto come i suoi occhi lo hanno visto. A tutto questo si aggiunge la più attuale passione per i ruderi della campagna toscana. Insomma un vero e proprio museo ricco e variegato. "Un giorno vorrei spostarmi o essere ospitato in un ambiente più grande – dice Matteo – in modo da conservare meglio questi lavori. Mi piacerebbe anche fare opere personalizzate su richiesta, vedremo, intanto continuo a costruire e divertirmi".