Ricettazione, condannato. Il caso torna in appello

Al 45enne era stata inflitta una pena di 3 anni e 4 mesi

Si torna davanti alla corte. "La sentenza impugnata è priva di qualunque valutazione in ordine agli elementi favorevoli ad una mitigazione della pena dedotti dalla difesa con le note di trattazione scritta depositate nel corso del giudizio di appello". Così la Cassazione ha disposto un nuovo giudizio di secondo grado per un 45enne del Comprensorio condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione e mille euro di multa per ricettazione. La difesa dell’imputato aveva lamentato agli ermellini che i giudici di secondo grado avevano erroneamente affermato la mancata produzione di elementi favorevoli alla mitigazione della pena e, di conseguenza, rigettato la richiesta di concessione delle attenuanti generiche senza tenere conto del radicale cambiamento dello stile di vita del ricorrente. L’imputato – emerge dagli atti – aveva prodotto l’avvenuta assunzione a tempo indeterminato in una ditta di pelli della zona. Da qui la disposizone di una nuova valutazione dei giudici relativa alla concessione delle attenuanti generiche.

C. B.