
PONTEDERA
Dai rifiuti per trovare una nuova materia prima. È una scommessa sul futuro il progetto che Revet ha presentato in Regione. La società pontederese dedita alla gestione e al recupero di rifiuti di plastica per la produzione di granulato come "materia prima seconda" chiede di poter incrementare le potenzialità dell’impianto. Nella sede di viale America ciò che entra come rifiuto plastico separato dai cittadini toscani esce sotto forma di piccoli granelli che andranno a sostituire la materia prima per realizzare oggetti di arredamento, imballaggi, vasellame o altro. Una sorta di moderni alchimisti che applicano la scienza alla trasformazione dei rifiuti. Ad oggi ci sono due linee una più moderna e l’altra con già qualche anno alle spalle. Il nuovo progetto prevede la sostituzione di quella linea di produzione e la possibilità di una lavorazione in contemporanea. In più è stata acquisita una nuova area per rispondere alla richiesta di riciclo dei grandi imballaggi, dei beni durevoli, che possono comprendere anche i materiali elettronici.
"Un investimento di circa 34 milioni di euro – spiega l’amministratrice delegata Alessia Scappini – che ci permetterà di ampliare la nostra linea di riciclo e arrivare al 65% di recupero degli imballaggi. Si tratta di un settore molto complesso che comporta uno studio continuo del mercato e dei materiali. Negli ultimi anni abbiamo assistito da una parte a una sempre maggiore sensibilizzazione e attenzione a quelli che sono i temi ambientali; dall’altra però ci troviamo di fronte a imballaggi sempre più complessi. Sono pochi infatti i prodotti composti da un unico materiale. Pensiamo al pacco di plastica composto in plastica e carta, alle etichette o alle vaschette fatte da polistirolo e altri tipi di materiale. Noi alla Revet ci occupiamo principalmente di questi oggetti". Il processo è lungo. Dopo la raccolta, c’è l’arrivo del rifiuto nell’impianto, la selezione e la triturazione. Vengono tolte le parti ferrose e il resto viene lavato in grandi lavatrici, le vasche flottanti separano i materiali plastici in base al peso specifico, ciò che rimane a galla viene asciugato ed essiccato. Qui avviene la trasformazione in nuova materia prima, a sua volta riciclabile per innumerevoli volte. "Il prossimo passo – continua – sarà la richiesta di autorizzazione per la costruzione della nuova linea che ci aspettiamo arrivi entro fine mese per partire con i lavori il prossimo anno. Quando entrerà in funzione? Nel 2024, raggiungendo così gli obiettivi previsti dal piano d’azione per l’economia circolare varato dall’Unione Europea". Una rivoluzione che porterà anche alla ricerca di nuovo personale, ma sempre più specializzato. Un ammodernamento che comporterà un incremento della capacità produttiva da 30mila a 40mila tonnellate l’anno, consentendo un aumento dei materiali riciclati passando dall’attuale 52% al 68%. Un progetto che secondo quanto decretato dalla Regione non dovrà essere sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale.
Sarah Esposito