"Quelle lettere della Regina Elisabetta Mi mancherà non riceverle più"

Il pontederese Massimo Armani, 38 anni, magazziniere, dal 2006 aveva una corrispondenza speciale

di Alessandro Pistolesi

"Dear mr Massimo…". La lettera è datata 14 novembre 2007, arriva direttamente da Buckingham Palace. Massimo la mostra con orgoglio ed emozione. Sopra la missiva è segnato il suo indirizzo, stampato in bella mostra compare il timbro reale, con una sigla inconfondibile: EIIR. Il mittente? Sì, proprio lei: la Regina Elisabetta II. Sono lettere reali, nel doppio senso della parola: autentiche e con lo stampo della corona inglese. Quello che all’inizio sembrava un sogno a occhi aperti era diventato quasi un rito.

Lui inviava lettere di auguri o congratulazioni e sua Maestà, poco tempo dopo, faceva arrivare puntuale la risposta. "Ho avuto l’onore di scriverle la prima volta nel lontano 2006 in occasione del suo ottantesimo compleanno e da allora ho continuato negli anni successivi in occasione di compleanni e ricorrenze. Rispondeva ogni volta che le scrivevo. Era diventata la normalità ricevere lettere da Buckingham Palace con quelle bellissime buste accentuate dal timbro reale e dal suo sigillo personale, EIIR", racconta Massimo Armani, 38 anni, magazziniere pontederese dallo stile british.

"La prima lettera è stata una vera sorpresa, ogni giorno migliaia di persone scrivevano alla regina e mai avrei pensato di ricevere una risposta". Le royal mail sono andate avanti e nel tempo si è creata una sorta di ‘corrispondenza’. "Ricevere le lettere da Buckingham Palace era diventata quasi una routine, eppure ogni volta, alla vista di quella busta con il simbolo reale, mi emozionavo", spiega Massimo, profondamente colpito dalla morte della sovrana inglese. "Sono sempre stato un ammiratore della famiglia reale, ma attraverso quelle lettere era nato un legame ancora più speciale. Come se la regina Elisabetta fosse diventata una di famiglia, come una nonna. L’ultima lettera l’ho ricevuta lo scorso maggio, in occasione del giubileo di platino. È la mia preferita in assoluto". Il magazziniere ha conservato ogni missiva tappezzando le pareti di casa con i messaggi più belli della regina. Ma cosa c’era scritto in quelle lettere? "Rispondeva ai miei auguri di compleanno, era lieta per le mie felicitazioni in occasione del suo anniversario di matrimonio con il principe Filippo e quando lui è morto mi ha ringraziato per le condoglianze che le ho fatto recapitare. Sapere che la donna più importante del pianeta ogni mattina legge personalmente tutta la corrispondenza ti dà serenità. Alcune lettere erano scritte dalle dame di compagnia, altre invece erano proprio in prima persona, corredate da foto ricordo e francobolli". Una corrispondenza epistolare che ha scandito la vita di Massimo, nel segno del rispetto e della stima reciproca, of course.

"Mi mancherà non ricevere più le sue lettere – ammette – Il mondo ha perso un punto di riferimento che ha fatto la storia degli ultimi 70 anni. Con lei è scomparso il Novecento. Se scriverò anche al nuovo re Carlo? Non lo so, ci devo ancora pensare…".