REDAZIONE PONTEDERA

Morte di Cesare: caso (di nuovo) archiviato

Ponsacco, il ragazzo morì a 14 anni per un incidente. Parla il padre

Cesare Meini è morto per un incidente in motorino a soli 14 anni

Ponsacco (Pisa), 31 luglio 2018 - Per Claudio Meini e la sua famiglia la battaglia continua. «Non si sa ancora come, di certo non in tribunale – spiega –. In quella sede quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. Ma non è finita e non ci arrendiamo». Poche parole quelle di babbo Claudio, assicuratore stimato e conosciuto, per commentare la seconda archiviazione sulla morte di suo figlio Cesare, morto a soli 14 anni in un incidente stradale a Castiglioncello.

La famiglia, in questi anni, assistita dai legali, ha cercato in ogni modo di dimostrare che Cesare era stato investito dalla conducente dell’auto contro cui si era scontrato mentre si trovava alla guida del suo scooter. La prima indagine durò poche settimane dopo il fatto avvenuto il 4 agosto del 2013. Poi dopo una prima richiesta di archiviazione ci fu l’imputazione coatta dell’indagata ottenuta sulla base di una perizia che offrì una ricostruzione della dinamica dell’incidente opposta a quella avanzata dalla polizia municipale di Rosignano Marittimo.

La conducente dell’auto si è sempre difesa, negando ogni responsabilità. Alla fine il processo, però, quasi quattro anni dopo il fatto, arrivò al dibattimento: ma il giorno in cui doveva essere pronunciata la sentenza il giudice uscì dalla camera di consiglio ordinando la restituzione degli atti alla Procura affinché disponesse una nuova consulenza per ricostruire la dinamica. Tutto da capo.

E su questa nuova consulenza, affidata a Orlando Omicini, la Procura di Livorno ha chiesto e ottenuto l’archiviazione contro la quale i legali della famiglia Meini, Bice Del Giudice e Mirella Giannessi, avevano depositato, nel febbraio scorso, una nuova istanza di opposizione chiedendo al giudice la prosecuzione delle indagini preliminari, considerando necessario anche un nuovo interrogatorio dell’indagata. La famiglia di Cesare in tutti questi anni ha continuato ad avere fiducia nella giustizia. La seconda archiviazione è stata accolta con grande amarezza, anche perché si erano battuti con forza per arrivare ad un processo che chiarisse come erano andate le cose quella domenica 4 agosto quando accadde la tragedia che da quel giorno non ha mai smesso di riempire di lacrime la Valdera. La battaglia, però continua: «stiamo valutando quando e come, non voglio anticipare nulla», conclude Meini. Di Cesare, quindi, si continuerà a parlare.