Ci sono risultati da record nel bilancio consolidato del Gruppo Piaggio, esaminato e approvato ieri assieme al progetto di bilancio, dal CdA sotto la presidenza di Matteo Colaninno. Il dato storico, il più alto di sempre, riguarda l’utile netto arrivato a 91,1 milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto agli 84,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Scendono invece i ricavi. Al 31 dicembre 2023 il Gruppo Piaggio ha venduto nel mondo 559.500 veicoli, meno rispetto ai 625.500 venduti nel 2022, registrando ricavi consolidati per 1.994,6 milioni di euro (2.087,4 milioni di euro nel 2022). Una flessione che per quanto riguarda i veicoli a due ruote è determinata dalla contrazione delle vendite in India e nel mondo asiatico, mentre è positivo il trend nell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ed in America con particolare evidenza delle performance positive del mercato italiano (+8,7%), seguito da quello americano (+3%). I ricavi netti consolidati del Gruppo nel 2023 sono stati pari a 1.994,6 milioni di euro (-4,4% rispetto a 2.087,4 milioni di euro nel 2022).
A livello geografico, l’India ha mostrato un andamento molto positivo (+14,9%), l’area Emea e Americas ha consuntivato un fatturato stabile rispetto all’anno precedente, mentre è risultata in flessione l’area Asia Pacific (-23,8% a cambi costanti). Il margine lordo industriale è stato pari a 574,7 milioni di euro, in crescita del 3,6% (554,9 milioni di euro registrati nel 2022), con un’incidenza sul fatturato del 28,8% (26,6% nel 2022). Le spese operative sostenute dal Gruppo al 31 dicembre 2023 sono risultate pari a 394 milioni di euro (396,2 milioni di euro nel 2022). L’evoluzione del conto economico sopra descritta porta a un Ebitda consolidato di 325 milioni di euro, il più alto mai registrato, in miglioramento del 9% (298,1 milioni di euro nel 2022). Ebitda margin è pari al 16,3% (14,3% al 31 dicembre 2022). Il patrimonio netto del Gruppo al 31 dicembre 2023 ammonta a 416 milioni di euro (417,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Gli scooter che hanno avuto ottime performance di vendita nell’anno appena trascorso sono stati i due modelli a ruota alta Beverly e Medley, con un incremento del fatturato di Vespa nell’area Europa, Medio Oriente, Africa. Tutti gli investimenti previsti in nuovi prodotti nel settore delle due ruote e in quello dei veicoli commerciali – comunica il Gruppo Piaggio – sono confermati, nonostante le tensioni geopolitiche e l’incremento del costo e dei tempi dei trasporti in relazione al conflitto israelo-palestinese che viene gestito con un’attenta gestione dei magazzini, la pianificazione degli acquisti e la ricerca di maggiore efficienza.
"Lo scenario macroeconomico globale diventa ogni trimestre più difficile da interpretare e alquanto instabile, condizione che perdurerà per l’esercizio in corso – le previsioni di Michele Colaninno, amministratore delegato e Ceo del Gruppo Piaggio –. Detto questo, l’anno 2023 è stato caratterizzato dal consolidamento in Europa e negli Stati Uniti, da un rallentamento del continente asiatico e da una buona ripresa del continente indiano. In questi scenari, il Gruppo Piaggio ha registrato un utile netto record, pari a 91,1 milioni di euro, il risultato migliore di sempre". Colaninno va così a tracciare una linea sull’ottimo risultato conseguito, analizzando quelli che sono state le scelte vincenti.
"Gli investimenti in nuovi prodotti e la continua ricerca di nuove tecnologie sia nella meccanica che nella robotica e nel software intelligente consentono di preparare il prossimo futuro con ottimismo, tenendo sotto controllo la generazione di cassa. La costante attenzione ai processi aziendali e al miglioramento della produttività hanno generato marginalità molto interessanti, superando il 16% di Ebitda Margin. In relazione alle tematiche ESG, Environmental (ambiente), Social (società) e Governance, ed alla mobilità green, il Gruppo sta rispettando i tempi e gli investimenti nei siti produttivi in Italia attuando azioni concrete per concorrere al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione Europea". "Per il momento – conclude Colaninno – non vediamo il rischio di grossi problemi per le nostre operazioni dalla crisi nel Mar Rosso. A meno di un peggioramento della situazione l’impatto sulle nostre attività è limitato".