
La manifestazione di sabato scorso in piazza dei Priori in difesa dell’ospedale dal rischio di tagli
VOLTERRA
Sette nuovi medici al presidio ospedaliero di Volterra grazie ai concorsi pubblici appena banditi Asl Toscana Nord Ovest. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti per rafforzare i servizi sanitari offerti alla comunità e migliorare la qualità dell’assistenza. I profili richiesti per il Santa Maria Maddalena sono: un medico di medicina interna, un medico di emergenza-urgenza, uno psichiatra, un nefrologo, un anestesista-rianimatore, un cardiologo e un medico di chirurgia generale. "Sebbene sia noto che non tutti i concorsi si concludano con esito positivo, riteniamo comunque di grande rilievo il fatto che la Asl abbia messo a bando posti fondamentali per garantire l’efficienza e la continuità dei servizi sanitari dell’ospedale di Volterra - è il commento del Partito Democratico di Volterra. Ricordiamo inoltre l’autorizzazione, rilasciata dall’ufficio urbanistica del Comune di Volterra, all’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova sede di Inail all’interno della cittadella della salute, con un investimento di 26 milioni di euro. Il nuovo centro di riabilitazione Inail promette di diventare un punto di riferimento regionale, offrendo servizi di alta qualità per il recupero funzionale e motorio, con un impatto positivo sull’intera comunità e non solo. Intanto il sindaco Giacomo Santi, dopo la manifestazione sulla sanità di sabato scorso, torna a puntualizzare: "A Volterra, l’ospedale vive criticità evidenti: carenza di personale, riduzione dei servizi, incertezze sul futuro dei reparti e una medicina territoriale messa alla prova ogni giorno. Gli operatori sanitarie fanno il massimo, ma da soli non possono sostenere un sistema che li lascia senza strumenti adeguati. I cittadini lo sanno bene: convivono ogni giorno con ritardi, attese e preoccupazioni".
"La piazza di ieri (sabato, ndr) – riprende – doveva servire a dare voce a tutto questo. A chiedere, uniti, le risposte che ci spettano. E invece le leggo che a fare notizia sono state fischi, applausi mancati e il solito show di chi confonde la protesta con l’attacco personale. Personalmente non sono sceso in piazza per ricevere applausi o fischi. L’ho fatto per difendere un diritto. E oggi ribadisco con forza: non è il momento di contarsi, ma di contare. Di essere uniti. Perché divisi non otterremo nulla. Confermo, come sempre, la mia piena disponibilità a collaborare con tutte e tutti: istituzioni, comitati, cittadini, forze politiche e sociali. A condizione che si lavori unicamente per costruire, non per distruggere". I.P.