CARLO BARONI
Cronaca

«Non farà più paura ai ponsacchini». Il campanile svela i suoi segreti

Dopo l’inaugurazione “torna” la vista mozzafiato sulla città

L'inaugurazione del campanile

Pontedera, 16 luglio 2014 - PONSACCO vista dall’alto. Privilegio solo per chi ha potuto fare un giro in elicottero o magari con qualche ultraleggero. Ma ora si potrò farlo anche a piedi e senza volare. Salendo il campanile che avrà un’apertura all pubblico di cui il consiglio parrocchiale, nei prossimi giorni, deciderà le modalità. Il campanile ha scale nuove, perfette, agevoli, per arrivare fino in cima, quasi a toccare il campanone circondato da tre campane minori e dalla «martellina» che annuncia le messe.  Monsignor Renzo Nencioni ha festeggiato il suo mezzo secolo di nozze con la chiesa con il campanile tornato a nuovo splendore e sicurezza: una torre che per 144 anni è rimasta come il giorno in cui fu inaugurata nell’Italia da poco unita. Ma la sua pendenza era diventata pericolosa: «in dieci anni — dice monsignor Nencioni — sarebbe diventata fatale per la struttura e pericolosissima. Invece abbiamo fatto questi lavori durati oltre un anno, «e non sono mancati i momenti in cui si è temuto il peggio soprattutto dopo la scossa di terremoto dell’estate 2013 che fece tremare anche la Valdera», ricorda Nencioni.

MA OGGI il campanile di Ponsacco — dopo mezzo milione di opere — è stabile ed è restituito alla collettività: Ponsacco c’è affezionata, è un legame forte e antico quello della gente per il simbolo del paese e della chiesa e che durante i giorni difficili della guerra — esattamente settant’anni fa — fu sicuro e prezioso rifugio per alcune famiglie. Così l’inaugurazione è stata una festa per tutto il paese, il più grande della diocesi di San Minato a cui ha partecipato tutto Ponsacco. Infatti c’era anche monsignor Fausto Tardelli vescovo di San Miniato che ha ricordato come «il campanile sia simbolo di una collettività». Per i lavori c’è stato l’importante contributo della Conferenza episcopale che attraverso l’otto per mille ha dato per il restauro oltre 150mila euro. 

AL MOMENTO la struttura alta 36 metri, stabilizzata ha una pendenza che pone il vertice fuori asse di circa un metro e 20 centimetri, con una storia simile a quella della torre di Pisa. «Nacque disastrato», ricorda il sacerdote sottolineando che oltre i soldi della Cei si sono stati quelli della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e poi le offerte generose dei parrocchiani. «Il Comune non ha dato soldi perché mi risulta che le sue casse siano più che vuote», sottolinea il parroco ricordando che per Ponsacco questo è stato un grande traguardo. Ma da ricorda ci sono anche i giorni di un anno e mezzo qua quando i ponsacchini passarono giorni con il naso all’insù per disquisire sulla pericolosità del campanile.  Invece quel dito puntato verso il cielo è stato fermato con 64 micropali di cemento. Inoltre l’intera perimetrazione consolidata è stata delimitata da un quadrato formato da lastre di acciaio inserite nel terreno.  Ora non resta che sapere quando e come sarà possibile organizzare le gite per uno sguardo mozzafiato dall’alto.