'Ndrangheta in Toscana, la Cgil: "Ci costituiremo parte civile. I lavoratori preoccupati"

Gli sviluppi dell'inchiesta che vede al centro il mondo delle concerie e lo smaltimento dei rifiuti: il presidio dei sindacati

Un momento del presidio (Luca Bongianni / Fotocronache Germogli)

Un momento del presidio (Luca Bongianni / Fotocronache Germogli)

Santa Croce sull'Arno, 19 aprile 2021 - "La Cgil è pronta a costituirsi parte civile all'eventuale processo per l'inchiesta sulla 'Ndrangheta in Toscana". Lo dicono i vertici regionali del sindacato al presidio organizzato nella mattina di lunedì 19 aprile a Santa Croce sull'Arno.

Il mondo delle concerie, i suoi lavoratori, sono preoccupati per il futuro dopo gli arresti e gli indagati per i presunti affari tra la 'Ndrangheta e lo stesso mondo conciario per lo smaltimento illegale dei rifiuti prodotti dalle lavorazioni. Quello del Cuoio è un distretto fatto di artigianalità richiestissima, con le grandi maison che lavorano a stretto contatto con le concerie. Il presidio si è svolto in piazza Matteotti. 

“La presenza di organizzazioni malavitose in Toscana - dice la Cgil di Pisa - e in particolare, da quanto emerge dalle ultime operazioni di Carabinieri e Dda, nel distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, accende di nuovo l’attenzione dell’opinione pubblica e sopra ogni cosa le forti preoccupazioni più volte manifestate, anche dalla Cgil a tutti i livelli. Le indagini e l’azione della magistratura dovranno seguire il loro corso e ci auguriamo che, quanto prima, possano essere individuate tutte le responsabilità per non aggiungere al danno per lo smaltimento illecito dei rifiuti conciari, la beffa per un intero territorio”. 

“Le indagini della Procura nazionale antimafia aprono, se confermate, scenari inquietanti sulla presenza organica dell’ndrangheta nel sistema conciario – ha detto Mauro Fuso, segretario generale Cgil di Pisa –. Se quanto emerso dalle indagini venisse confermato ci troveremmo di fronte alla possibile crisi del sistema consortile così come lo abbiamo conosciuto finora, con ripercussioni sociali ed occupazionali imprevedibili in una situazione già complicata dal perdurare della pandemia”.

Confermando che “come Cgil provinciale dichiariamo fin da subito che ci costituiremo parte civile nel processo per tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori che potrebbero essere danneggiati da questi atti”.