SARAH ESPOSITO GLI SPROVVEDUTI
Cronaca

"Naso spaccato". Ma è una fake news

Sui social gira la notizia di un’attivista pontederese della Lega aggredita. E poi viene a galla la verità

di Sarah Esposito

Gli sprovveduti del web. Pontedera location di una aggressione politica ai danni di una militante della Lega, dal nome Maria Califfi. L’attivista sarebbe stata attaccata dai centri sociali mentre stava distribuendo volantini in città. Il risultato sono un naso rotto e una fotografia che fa il giro del web. Peccato che la ragazza non c’entri niente né con Pontedera né con il partito di Matteo Salvini e sia stata accostata all’incidente da una pagina facebook dal nome "Inps, per la famiglia tradizionale". In pratica, chi gestisce la pagina ha costruito questa notizia palesemente falsa (con tanto di firma di riconoscimento) e qualcuno ha iniziato a diffonderla come vera. Ne è nata una fake news, una bufala. La ragazza nella foto non è un’attivista della Lega ma è l’attrice pornografica libanese Mia Khalifa e lo scatto era stato pubblicato da lei tempo fa sui suoi canali social a seguito di un intervento chirurgico al naso. Niente aggressione, nessuna violenza politica. Soltanto una battuta ironica scambiata per verità e diffusa come notizia.

A far discutere è la velocità con la quel si è diffusa la fake news, la leggerezza di chi ha condiviso e commentato anche in maniera accesa e colorita il post. Il tutto senza interrogarsi su quale fosse la fonte e senza notare quel mittente fantasioso che nulla ha a che vedere con l’istituto nazionale di previdenza. Un pericolo piuttosto comune per i frequentatori dei social che sentono un impulso irresistibile a scrivere e commentare prima di capire a volte il senso di ciò che stanno leggendo. Non molto tempo fa è capitato al Comune di Bugliano, un posto di fantasia collocato idealmente nella provincia pisana. Sul web si comporta come una vera amministrazione comunale con tanto di delibere, consigli, ordinanze, comunicazione apparentemente ufficiali che hanno tratto in inganno lettori più o meno sprovveduti. Sono caduti nella "trappola" di Bugliano politici di carattere nazionale e giornali. Tempi duri per la satira, così poco riconosciuta.