Morto a Varsavia, Salvatore è tornato a casa. Lutto e dolore

Il corpo del ragazzo di 24 anni precipitato in Polonia è stato trasferito a Ponsacco

Salvatore Cipolletti

Salvatore Cipolletti

Ponsacco (Pisa), 26 marzo 2019 - E’ tornato a casa, nella sua Ponsacco, Salvatore Cipolletti, per l’ultimo abbraccio della mamma, del babbo e degli amici, straziati da un dolore infinito. Cuori distrutti fra mille domande ancora irrisolte che non abbandonano la mente. Cos’è successo a Salvatore? Come e perché è caduto dal settimo piano dell’appartamento di Varsavia nel quale stava trascorrendo le vacanze con altri tre amici con cui da anni condivideva la passione per i giochi online? Era drogato Salvatore? E’ stato drogato? La Procura polacca indaga su quello che è successo nella notte tra il 9 e il 10 marzo scorso. La famiglia, con l’avvocato Ivo Gronchi, ha depositato in Italia un esposto  affinché la magistratura del nostro paese possa agire per quanto di sua competenza. Le carte giudiziarie stanno facendo il loro corso, mentre il corpo del ragazzo è inondato da un fiume di lacrime. La salma è arrivata ieri, poco prima dell’ora di pranzo, direttamente dalla Polonia. Quindi è stata ospitata in una cappellina della Pubblica Assistenza. Domani alle 15,30 vi saranno i funerali, nella chiesa di San Giovanni.

Intanto sulla vicenda torna a parlare Jakub, il ragazzo polacco che quella tragica notte – insieme a un lucchese e a un croato – ha assistito alla morte di Cipolletti. «Né l’avvocato, né la famiglia Cipolletti mi ha contattato – spiega – Alla polizia ho già dato tutte le spiegazioni che mi chiedevano. Se mi sento con gli altri ragazzi che quella sera erano in quella stanza? Certo. Siamo in contatto e ci sosteniamo a vicenda parlando di ciò che sta accadendo sui media». Jakub – che nega che il gioco c’entri qualcosa con questa storia – si dice disposto a parlare con i genitori di Salvatore: «Ma da quello che so io, sono loro che non vogliono parlare con noi. Forse non ci considerano amici di Salvatore e forse continuano a credere che noi c’entriamo qualcosa con quello che è successo».

Del gruppo faceva parte anche un giovane croato: «anche con lui ci conoscevamo tutti da cinque anni; dopo quello che è successo, ha dormito due notti da me prima di tornare nel suo paese. Abbiamo parlato molto dell’accaduto». «Se fossi invitato al funerale – conclude Jakub – prenderei in considerazione l’ipotesi di venire in Italia. E’ molto dura anche per noi. Ho perso il mio migliore amico». Il polacco, quindi, ribadisce che Salvatore era molto intelligente e che quella sera era turbato: sempre più in disparte con il cuore spezzato. Secondo il racconto di tutti i testimoni Salvatore si sarebbe alzato di scatto, avrebbe posato occhiali e cellulare, e si sarebbe diretto verso il balcone dal quale ha fatto il volo mortale. Tuttavia familiari, avvocato e Procura vogliono chiarire i contorni del contesto in cui si è consumata una tragedia che presenta elementi misteriosi. A partire dall’ultimo messaggio vocale inviato prima della caduta.

Carlo Baroni - Saverio Bargagna